Operata di ernia, madre di due figli
muore di epatite dopo 2 mesi di agonia

Mercoledì 3 Luglio 2013 di Moreno Tenani
Maria Grazia Trombini, 48 anni, morta di epatite
ROVIGO - Si sarebbe dovuto trattare di un semplice intervento di routine, o quasi. Invece l'operazione di ernia discale a cui si era sottoposta nel Centro chirurgico Toscano di Arezzo costata la vita a Maria Grazia Trombini, 48 anni, di Magnolina di Gavello (Rovigo). Una vicenda che si è trasformata in tragedia per il marito Fabrizio Berto, 53 anni, e per i due figli della coppia, Mattia, 28 anni a giorni, e Martina, 18.



«Con Maria Grazia ci eravamo recati presso la clinica di Arezzo il 4 maggio scorso», racconta il marito con il cuore spezzato dal dolore. L'intervento era programmato per il giorno 6 ed il 9 avrebbe dovuto essere dimessa per trascorrere la convalescenza a casa. Sembrava un intervento privo di rischi, per guarirla dai disturbi alla schiena che la affliggevano. Invece le cose non sono andate come previsto. Subito dopo l'operazione i primi problemi. Un'epatite acuta ha costretto i sanitari a trasferire la donna nella terapia intensiva dell'ospedale di Cisanello a Pisa, uno dei più accreditati centri di trapianto di fegato italiani.



«Mi hanno chiesto se avevamo mangiato funghi, se mia moglie beveva, ma niente di tutto questo. Avrebbe dovuto essere trapiantata al fegato appena fosse stato disponibile un organo». Dopo qualche giorno le cose sembravano prendere una piega positiva. «Gli indici di funzionalità epatica erano migliorati - prosegue Fabrizio Berto - per cui i sanitari l'hanno trasferita nel reparto protetto post-operatorio, dove è rimasta per un'altra decina di giorni». Poi le condizioni sono precipitate di nuovo ed è stato un tormento senza fine.



«Infezioni ricorrenti hanno indotto i medici a ricoverarla nel reparto di malattie infettive e quindi ancora in rianimazione tra sofferenze indicibili. Anche noi familiari abbiamo subito lo stesso travaglio. Ci davamo il cambio io e mio figlio, una settimana ciascuno a Pisa per seguirla da vicino. Per non lasciarla sola». Finchè sabato scorso, 29 giugno, alle quattro e venti del pomeriggio, Maria Grazia Trombini si è arresa. «Abbiamo sporto denuncia in Questura - conclude Fabrizio Berto - Con il nostro avvocato, Monica Lorenzetto, abbiamo chiesto venga eseguita l'autopsia alla presenza di un perito di fiducia per chiarire cos'è successo in quella sala operatoria. Ora siamo in attesa che venga eseguita per poi fissare la data dei funerali».
Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 15:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA