TRENTO - Condanna a trent'anni di carcere in rito abbreviato oggi a Trento per Marco Quarta, 40 anni, per l'omicidio dell'ex moglie, Carmela Morlino, 36 anni.
Confermata dunque per l'immobiliarista l'accusa di avere ucciso a coltellate il 12 marzo scorso la donna a Zivignago di Pergine, in Trentino, davanti alla porta della ex casa coniugale. Per Quarta era già arrivata a fine aprile la condanna in abbreviato a quattro anni per maltrattamenti nei confronti del figlio maggiore. Più 60.000 euro di risarcimento al piccolo. La donna, quel giorno di marzo, stava infatti rincasando con i due figli, di 3 e 6 anni, e l'uomo è ora stato condannato per averla accoltellata davanti a casa. Il tribunale di Trento aveva disposto ad aprile anche un risarcimento di 6.000 euro per l'ex suocero, Matteo Morlino, che si era costituito parte civile.
Dopo l'omicidio l'uomo era scappato, vagando senza meta, mangiando e dormendo in auto, fino alla cattura, davanti a un centro commerciale alle porte di Rovigo, grazie alla segnalazione di una donna del posto che aveva notato la targa dell'auto del fuggitivo, diffusa dai carabinieri proprio per le ricerche. Privo di telefono cellulare, in tasca aveva 3.500 euro in contanti e indossava gli stessi indumenti del giorno dell'omicidio.
Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 14:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA Confermata dunque per l'immobiliarista l'accusa di avere ucciso a coltellate il 12 marzo scorso la donna a Zivignago di Pergine, in Trentino, davanti alla porta della ex casa coniugale. Per Quarta era già arrivata a fine aprile la condanna in abbreviato a quattro anni per maltrattamenti nei confronti del figlio maggiore. Più 60.000 euro di risarcimento al piccolo. La donna, quel giorno di marzo, stava infatti rincasando con i due figli, di 3 e 6 anni, e l'uomo è ora stato condannato per averla accoltellata davanti a casa. Il tribunale di Trento aveva disposto ad aprile anche un risarcimento di 6.000 euro per l'ex suocero, Matteo Morlino, che si era costituito parte civile.
Dopo l'omicidio l'uomo era scappato, vagando senza meta, mangiando e dormendo in auto, fino alla cattura, davanti a un centro commerciale alle porte di Rovigo, grazie alla segnalazione di una donna del posto che aveva notato la targa dell'auto del fuggitivo, diffusa dai carabinieri proprio per le ricerche. Privo di telefono cellulare, in tasca aveva 3.500 euro in contanti e indossava gli stessi indumenti del giorno dell'omicidio.
Nella sua auto i carabinieri avevano trovato delle coperte, scatole di carne e resti di cibo, segno che la sua Dacia Duster era stata il suo ricovero per i giorni della fuga. Da subito su di lui gravavano pesanti accuse: omicidio pluriaggravato per la premeditazione, la crudeltà e il vincolo coniugale. Portato in carcere a Rovigo, era stato trasferito otto giorni dopo nel penitenziario di Trento. La richiesta della difesa di rito abbreviato era stata accolta a luglio.
