La mamma urlava disperata dall'acqua:
«Il mio bambino, salvate il mio Filippo»

Venerdì 11 Gennaio 2013 di Paolo Ponzetti
Filippo Previatello con la mamma Elena
ROVIGO - Il mio bambino, il mio bambino. Urlava, disperata. Chiedeva aiuto da dentro l’acqua. Angelo Marchetti, 73 anni, agricoltore, la moglie Carmen Ballarin e la figlia abitano al pian terreno della casa al civico 41/B di via Rizzo. Insomma proprio dove la Punto di Elena Parise è finita nell’Adigetto e il piccolo Filippo Previatello è morto.



«Ero in casa ad accudire mia figlia - racconta l’uomo - quando mi ha telefonato mio fratello, dal piano superiore, perchè sentiva urlare e chiedere aiuto. Lui ha dato l’allarme, io sono uscito subito».



Che cosa ha visto?

«La ragazza era nell’acqua a fianco della vettura praticamente sommersa, tranne un decina di centimetri davanti. Si vedevano appena le ruote. Mi sono avvicinato subito, ho fermato i passanti e i primi sono stati due operai che hanno capito che cosa stava accadendo».



Ossia?

«La donna urlava che dentro l’auto c’era il suo bambino e che non riusciva a tirarlo fuori. I due operai si sono buttati in acqua senza esitare e dalla portiera che la donna aveva aperto per uscire hanno provato ad afferrare il bambino. Ma non ci sono riuscivano. Entravano e uscivano dall’abitacolo dicendo che non lo vedevano. Intanto la mamma si disperava. Agghiacciante».



Quanto sono durati i tentativi?

«Non lo, ma hanno fatto di tutto. Poi sono arrivati i vigili del fuoco».



Che cosa è accaduto?

«Hanno recuperato l’auto sotto gli occhi della mamma che si era seduta sulla sponda opposta, là dove c’è quel fazzoletto. Era disperata, piangeva. Estratta l’auto dall’acqua dentro poi i pompieri hanno preso il bambino consegnandolo al medico del Suem».



Si è visto anche il papà del piccolo Filippo?

«Sì, sarà arrivato un quarto d’ora dopo l’incidente. L’ho preso sotto braccio dicendogli di non piangere e fare coraggio alla moglie. Non ci poteva credere a quanto stava vedendo. Un momento inverosimile, straziante. Il bambino è rimasto troppo a lungo in acqua, poverino».



E poi?

«La signora è stata accompagnata all’ospedale, mentre i due operai li abbiamo fatti entrare in casa ad asciugare e a riscaldarsi. Erano inzuppati, hanno fatto di tutto per portare fuori il piccolino dalla macchina».



Come si spiega l’incidente?

«Non lo so. Piovigginava, ma non riesco a capire come possa essersi infilata in quello spazio dopo la curva andando a sbattere contro quella base di cemento che l’ha fatta catapultare e rovesciare in acqua. Non era mai accaduto in precedenza. La povera Elena è stata proprio sfortunata».
Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA