Nube tossica: 4 operai uccisi, il pm:
«Non avevano le mascherine»

Lunedì 22 Settembre 2014 di Lorenzo Zoli e Guido Fraccon
La moglie di Marco Berti disperata
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ADRIA - Tragedia sul lavoro in Polesine: 4 operai morti, un quinto loro collega gravissimo e un vigile del fuoco ferito è il tragico bilancio dell'incidente sul lavoro accaduto verso le 10 alla ditta Co.Im.Po. srl di Adria.

I dipendenti dell'azienda che tratta liquami, in via America, nella frazione di Ca' Emo, sono stati investiti da una nube tossica mentre lavavano la cisterna adibita al trasporto di acido solforico. La morte per intossicazione è stata quasi istantanea. Inutili i tempestivi soccorsi del Suem di Rovigo. Sul posto i vigili del fuoco di Adria che hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area.

IL PM: EVIDENTI PROBLEMI DI SICUREZZA

Per il pm di Rovigo Sabrina Duò, sono «evidenti», ad una prima analisi, i «problemi di sicurezza all'interno della Co.Im.Po». «Errore umano? Tutto può essere - ha aggiunto - ma dai primi elementi sembrerebbe che qui qualcosa non è stato rispettato sotto il profilo del ciclo di produzione».

NIENTE MASCHERE DI PROTEZIONE

Nessuno dei quattro operai morti nell'incidente alla Co.Im.Po. indossava le maschere di protezione. Lo ha confermato il pm di Rovigo, Sabrina Duò, all'uscita dal sopralluogo nell'azienda di Ca' Emo, frazione di Adria. «I primi soccorritori, cioè in vigili del fuoco, hanno riferito che nessuno dei quattro aveva dispositivi di protezione. Ora faremo tutti gli accertamenti possibili ed immaginabili, ma qui non è solo un problema di mascherine..».

LE VITTIME

Tre operai deceduti sono dipendenti dell'azienda. Si tratta di Marco Berti, 67enne, di Adria, discendente della famiglia un tempo proprietaria della ditta, rappresentante sindacale della Cgil, Nicolò Bellato, di Mardimago, e Giuseppe Baldan, 48enne padovano originario di Piove di Sacco ma residente a Campolongo Maggiore, che era conducente dell'autocisterna. Alle 14 è stato identificato anche Paolo Vallesella, 63 anni, il terzo operaio dell'azienda deceduto.

Un altro dipendente, Massimo Grotto, 41enne, è rimasto gravemente intossicato: si trova ricoverato all'ospedale di Adria, intubato nel reparto di terapia intensiva ma non è in pericolo di vita. Due operai sono riusciti a scappare appena in tempo prima che la nube tossica che si è sprigionata dalla cisterna potesse investirli. Nelle operazioni di soccorso è rimasto lievemente intossicato un vigile del fuoco nonostante la protezione della maschera. Ai corpi è stato impossibile avvicinarsi per diverse ore a causa nella nube solforosa. Sul posto anche i tecnici dell'Arpav con le centraline mobili per monitorare l'aria.

LE CAUSE DELLA TRAGEDIA

È un errore umano la probabile causa della nube tossica che provocato quattro vittime ad Adria. «C'è stata una errata manovra nel processo che la ditta faceva per trattare questo materiale refluo, che ha comportato la nube tossica di anidride solforosa» ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Rovigo, Girolamo Bentivoglio. Secondo il comandante, la nube si è formata da un mix - acido solforico ed ammoniaca - che vengono impiegati nel trattamento dei reflui industriali per renderli inerti. L'incidente sarebbe avvenuto durante una fase di travaso degli acidi mentre gli operai e l'autista del camion si trovavano davanti alla vasca dei reflui, un impianto a cielo aperto di circa 40 metri per trenta. Una delle vittime è stata trovata a circa 100 metri di distanza dalla vasca, sopraffatta mentre tentava di fuggire.

Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto sembra che prima sia rimasto intossicato l'operaio che materialmente stava eseguendo il lavaggio della cisterna. E' crollato a terra esanime. I colleghi e l'autista si sono precipitati a soccorrerlo ma anche loro sono stati investiti dalle mortali esalazioni. La nube tossica sarebbe stata formata da un miscuglio di acido solforico e ammoniaca. Nicolo' Bellato, giovane ragioniere, si e' accorto di quanto stava accadendo dai monitor collegati alle telecamere di videosorveglianza. E si e' precipitato a soccorrere i colleghi senza alcuna protezione rimanendo a sua volta ucciso. Il sindaco di Adria, Massimo Barbujani, giunto sul posto, ha proclamato il lutto cittadino.

OMICIDIO COLPOSO PLURIMO

È l'omicidio colposo plurimo l'ipotesi di reato sulla quale procederà la procura di Rovigo per l'incidente alla Co.Im.Po di Adria. Il pm, Sabrina Duò, ha già sentito il consulente che verrà incaricato tra due giorni di eseguire l'autopsia sulle quattro vittime. Per ora non vi sono indagati ma il pm ha detto che questo sarà un atto dovuto. Quanto alla dinamica della tragedia, ha spiegato che sono in corso le analisi e gli accertamenti ma sicuramente «questi acidi non andavano scaricati direttamente nella vasca».

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Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 15:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA