ADRIA - Una possibile reazione con del materiale sconosciuto. È questa una delle ipotesi avanzate dai membri della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che hanno ispezionato ieri la Coimpo di Cà Emo, teatro lunedì scorso di un tragico incidente sul lavoro costato la vita a quattro operai. «Siamo preoccupati per quanto accaduto qui e sta accadendo in altre zone d'Italia - ha sottolineato il presidente Alessandro Bratti - Queste aziende ultimamente stanno creando diversi problemi. A distanza di tre mesi in realtà come questa ci sono stati due incidenti mortali. Prima di Cà Emo è accaduto a Latina. Ciò ci ha fatto pensare che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Un approfondimento in loco quindi andava fatto. L'attenzione deve rimanere alta e si dovranno studiare nuovi protocolli per questi fanghi».Sintetico, ma significativo, il commento di Pepe: «Probabilmente, per il tipo di reazione anomala che si è sviluppata e la quantità stessa della reazione, ci potrebbe essere stata la presenza di materiale sconosciuto nella vasca. Gli stessi operai che sono morti, ed anche coloro che sono scampati alla tragedia, non si aspettavano una reazione di questo tipo, essendo stati abituati a trattare materiale biologico». Intanto la Procura ha disposto una consulenza chimica per accertare cosa contenesse la vasca.
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