«Auto dei carabinieri troppo veloce»
Militare indagato per omicidio

Martedì 16 Settembre 2014 di Lorenzo Zoli
Giuliana Trevisan e la scena dell'incidente
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ROVIGO - Alla fine di tutti gli accertamenti - compresa una complessa consulenza - è stato chiesto il giudizio ed è stata fissata l'udienza preliminare: si terrà il mese prossimo. Al centro di tutto, il tragico incidente stradale verificatosi lo scorso 17 ottobre all'incrocio tra la strada regionale che porta ad Adria e la via che, proveniente da Sarzano, si innesta su questa. A scontrarsi furono una Fiat Punto dei carabinieri e una Fiat Cinquecento bianca vecchio modello, al volante della quale si trovava Giuliana Trevisan, 74 anni, originaria di Granzette.







L'impatto fu violentissimo ed entrambi i veicoli finirono nei campi. Ad avere la peggio fu l'anziana. Venne ricoverata in ospedale e qui, dopo una quindicina di giorni, si spense nel reparto di Rianimazione. Feriti anche i due carabinieri sulla Punto, ma in maniera molto meno grave. Dopo le visite furono dimessi con prognosi tra i 7 e 10 giorni. I rilievi nell'immediatezza furono curati dalla Polstrada di Badia Polesine.



In un primo tempo come causa dello schianto si pensò a una probabile precedenza non data da parte della Cinquecento. In seguito pare che una consulenza disposta dalla Procura abbia portato a ipotizzare che la vettura dei carabinieri viaggiasse a velocità elevata. Di qui la formulazione dell'ipotesi di reato di omicidio colposo a carico del conducente. Un militare di grandi capacità ed esperienza, con un ruolo di servizio inappuntabile. Da parte sua la difesa, affidata all'avvocato Gianpietro Berti di Rovigo, ha in mano una consulenza di segno diametralmente opposto, secondo la quale la condotta di guida al momento dello schianto, velocità compresa, era perfetta.
Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 08:16