Cannabis terapeutica, la "spending"
taglia il laboratorio all'avanguardia
Importeremo il prodotto dall'Olanda

Domenica 10 Maggio 2015 di Maurizio Dianese
Cannabis terapeutica, la "spending" taglia il laboratorio all'avanguardia Importeremo il prodotto dall'Olanda
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MESTRE - La marijuana terapeutica finisce sotto la scure della spending review. E così naufragano nella burocrazia le speranze degli ammalati di Sla e di sclerosi multipla, ma anche di cancro e di dolori cronici che nella marijuana terapeutica avrebbero potuto trovare sollievo dai dolori. Che cosa è successo? Che il ministero dell'agricoltura retto da Maurizio Martina ha incaricato un team di commissari con il compito di scovare i centri di spesa inutili. E così anche il Cro – Centro ricerche in agricoltura di Rovigo – è finito fra gli enti inutili di cui si può tranquillamente pensare alla soppressione. Peccato che non sia così dal momento che il Cro di Rovigo produce la cannabis terapeutica che poi fornisce allo Stabilimento chimico farmaceutico militare Istituto farmacologico di Firenze che la lavora e la mette in commercio.



Senza Rovigo, Firenze non può lavorare e quindi l'Italia non potrà mai diventare autonoma in questo tipo di produzione. Dunque, continueremo a comprare la marijuana terapeutica a costi esorbitanti in Olanda. Non solo, il problema vero è che i pazienti che possono accedere a questa costosa terapia sono pochissimi - una trentina in Veneto – contro le decine di migliaia che invece avrebbero bisogno della cannabis terapeutica, utilizzata proprio nella terapia del dolore e addirittura liberalizzata per scopi terapeutici ormai in quasi tutto il mondo occidentale, America compresa.



Del resto da anni se ne conoscono le proprietà mediche e il Cro di Rovigo è un centro all'avanguardia nella produzione di cannabis. Non solo, il dottor Giampaolo Grassi, che dirige il Cro, da sempre sostiene che è vantaggioso anche economicamente per l'Italia produrre la marijuana al Cro.



«Costiamo 40 mila euro all'anno e solo di finanziamenti europei ne incassiamo 150 mila», dice Grassi, che da anni cerca in tutti i modi di spiegare quali sarebbero i vantaggi anche economici per il Polesine, territorio di un ritorno alla coltivazione della canapa. Ma niente da fare, gli esperti della spending review hanno deciso che il Cro può chiudere. E con il Cro chiude la speranza di avere a disposizione per tanti la cannabis italiana a scopo terapeutico.



Ultimo aggiornamento: 11:43

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