Regionali, Zoggia stoppa la civica
della Moretti: «Ci porta via voti»

Venerdì 20 Febbraio 2015 di Alda Vanzan
Alessandra Moretti
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VENEZIA - Mentre in consiglio regionale del Veneto il Pd si premura - invano - di garantirsi nella prossima legislatura il ruolo di portavoce dell’opposizione (dicono che la partita stavolta sia giocabile, ma metti mai), dal partito partono i primi avvertimenti alla candidata governatrice Alessandra Moretti: che non pensi di pescare nell’area democratica per le candidature a Palazzo Ferro Fini, la sua "lista del presidente" dovrà avere persone in grado di portare consensi in più, non di toglierli al Pd.

Il monito arriva da Davide Zoggia, deputato e uomo di punta dell’area bersaniana. Ma per quanto possa tentare di essere diplomatico, l’intervento di Zoggia dà l’idea dell’attrito che rischia di crearsi tra le liste che sosterranno Moretti. Che saranno almeno quattro: la lista del presidente, la lista del Pd, una civica-politica di centristi, una civica-politica di sinistra. Zoggia premette: «C’è un terremoto politico nel centrodestra che fa sì che questa volta la Regione Veneto sia davvero contendibile: la rottura tra i partiti del centrodestra, che sembra insanabile, va sfruttata». Come? «Raccogliendo le "energie" che Alessandra Moretti sta incontrando sul territorio. La nostra candidata ha impostato una campagna di ascolto molto importante, le energie che raccoglierà potranno trovare spazio nelle liste civiche così da aggiungere consensi».

I nomi che però circolano sono molto di area Pd. Nel veneziano dicono che nella lista Moretti potrebbe essere candidato Giovanni Brunello, ex sindaco di Martellago. Ma anche Roberto Marcato, ex sindaco di Mira. E Giovanni Azzoni, ex consigliere comunale a Venezia. E pure Rocco Fiano, che era il rettore del Convitto nazionale Foscarini. Tutte personalità che, anche senza avere la tessera del Pd, pescano consensi nell’area del Pd. Lo stesso dicasi, nel trevigiano, per il sindaco di Oderzo e per l’ex sindaco di Castelfranco Maria Gumirato. Al di là dei nomi, l’obiezione è che se la lista Moretti sarà fatta in questo modo, non potrà che far del male ai candidati consiglieri della lista del Pd. Ecco perché Zoggia chiama in ballo Roger De Menech: «Al segretario regionale abbiamo dato mandato di costruire liste civiche per aggiungere consensi». Non solo: di queste civiche e dei candidati, il partito dovrebbe essere informato anche per «garantire l’equilibrio territoriale delle varie zone». Senza contare - dice Zoggia - che la lista del Pd dovrà rappresentare tutte le componenti del partito: «È difficile pensare che non ci siano candidati dell’area bersaniana, renziana, civatiana».

Dal partito al gruppo consiliare: ieri al Ferro Fini il Pd ha tentato di assicurarsi il posto di speaker. È una figura prevista dal nuovo regolamento d’aula che dall aprossima legislatura avrà in dotazione uffici e tre dipendenti. Solo che lo speaker dovrà essere scelto all’unanimità da tutta l’opposizione, mentre il Pd chiedeva di abbassare la soglia. Gli altri consiglieri di minoranza non ci sono stati e questo significa che lo speaker dell’opposizione di fatto rischia di non venire mai fatto.

Intanto nel centrodestra il Veneto è diventato un caso nazionale. Umberto Bossi ha invitato alla mediazione: «Alfano deve parlare con Salvini e trovare una soluzione». Silvio Berlusconi avrebbe gradito molto l'intervista di Roberto Maroni in cui si chiede a Salvini di lasciar decidere i territori sulle alleanze, tanto che la prossima settimana è in programma una nuova riunione tra i vertici azzurri e il Ncd. Peccato che ci siano anche le tensioni interne al Carroccio, una partita tra Luca Zaia e Flavio Tosi: c’è chi dice che l’intesa l’abbiano già fatta garantendo a Tosi un po’ di posti nella Lista Zaia e chi dice al contrario che né Tosi né Zaia cederanno di un millimetro. Arrivando alla rottura.
Ultimo aggiornamento: 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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