Zaia sempre al top: la sua giunta
piace a sette veneti su dieci

Martedì 22 Luglio 2014 di Natascia Ronchetti
Luca Zaia
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Il Veneto promuove la Giunta regionale guidata da Luca Zaia: è l’indicazione principale dell’Osservatorio odierno sul Nordest. Secondo le analisi di Demos per Il Gazzettino, il 70% dei veneti assegna a Zaia e alla sua squadra un voto almeno sufficiente. Più in difficoltà, invece, le opposizioni a Palazzo Ferro Fini: il centrosinistra sfiora il 39% dei giudizi positivi, mentre le azioni dell’Udc convincono il 21% dei veneti intervistati.

Dallo straordinario risultato alle Regionali del 2010, quando Zaia vinse col 60% dei voti validi, il tempo e i fatti succeduti non sembrano aver intaccato la sua popolarità. Nel 2010, qualche settimana dopo il successo elettorale, era il 79% dei veneti a concedergli un gradimento pari o superiore a 6. Nel 2011, i giudizi positivi su Zaia e la sua Giunta si attestavano al 70%, quota che si stabilizza tra il 2012 e il 2013 e che viene confermata anche quest’anno.

Diverso il trend delle opposizioni. Il centrosinistra, che in occasione delle Regionali del 2010 ha sfiorato il 30% dei voti validi, tra il 2010 e il 2011 mantiene i giudizi positivi sul suo operato intorno al 40%, per poi scendere nel 2012 al 32%. Tra il 2013 e il 2014, invece, la quota di consenso torna a ridosso del 40%. L’Udc, infine, vede in questi anni un costante calo di consenso per la sua azione a Palazzo Ferro Fini. Se nel 2010 era il 37% ad assegnargli la sufficienza, nel 2011 la quota scende al 32%, si contrae ulteriormente al 24% l’anno successivo per stabilizzarsi intorno al 21% nell’ultimo biennio.

Interessante è l’influenza dell’orientamento politico nei giudizi espressi. Il lavoro della Giunta regionale sembra godere di consensi ampi e trasversali. Ma se può apparire ovvio che i giudizi positivi su Zaia raggiungano valori quasi plebiscitari tra gli elettori della Lega Nord (92%) e di Forza Italia (88%), meno scontato è l’ampiezza del consenso che lo riguarda anche tra gli altri elettorati. Tra i sostenitori del Pd, ad esempio, il valore è sostanzialmente in media (72% vs 70%), mentre poco sotto questo riferimento, ma molto al di sopra della soglia della maggioranza assoluta, si colloca il consenso espresso dai sostenitori del Mov. 5 Stelle (65%).

La trasversalità dei giudizi positivi può essere almeno in parte legata al fatto che l’elettorato in generale, in particolare di centrodestra, appare quantomai mobile. In Veneto, il voto al M5S può aver attratto quanti condividono la protesta anti-sistema di Beppe Grillo; il recente consenso conquistato dal Pd alle Europee, territorio tradizionalmente lontano dalla sensibilità politica del centrosinistra, sembra invece marcatamente legato al suo leader, Matteo Renzi. In entrambi i casi, il superamento dei confini tra destra e sinistra ha prodotto oggi elettorati mobili e compositi, sempre più attratti dai leader e sempre meno inquadrabili in categorie tradizionali. A parziale sostegno, il consenso verso l’azione del centrosinistra da parte degli elettori del Pd, che pure raccoglie il 57% dei consensi, si colloca molto al di sotto di quanto espresso dagli stessi verso la Giunta Zaia. I veneti sembrano guadare sempre più alle personalità: per la Regione, c’è Zaia; per il Governo, c’è Renzi. Senza contraddizione. E che siano esponenti rispettivamente di Lega e Pd sembra essere, a oggi, solo un fattore incidentale.
Ultimo aggiornamento: 16:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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