Enaip, la Regione taglia 12 milioni
corsi professionali a rischio

Sabato 7 Marzo 2015 di Massimo Rossignati
Enaip, la Regione taglia 12 milioni corsi professionali a rischio
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VERONA - «Abbiamo una situazione in cui come ente di formazione ci troviamo a dover pagare interessi passivi su soldi che ci sono stati riconosciuti ma non dati dalla Regione. E parliamo per l'Enaip Veneto di 12 milioni su un bilancio annuale di 24. Abbiamo insegnanti che per tre mesi non hanno potuto essere pagati. Così non si può andare avanti. Devono avere coraggio di dire ai Veneti che la Regione vuole puntare sui viticoltori che ricevono contributi all'impianto di vigneti, sui costruttori per fare nuove autostrade, e sulle “ambasciate” del Veneto nel mondo. Ma non sulla formazione professionale».

È un allarme accorato, arrabbiato, quasi stanco, quello lanciato a Verona, durante la consegna di 33 borse di studio del Banco Popolare ad altrettanti studenti dell'istituto di formazione professionale Enaip, da Roberto D'Archi, consigliere d'amministrazione di Enaip Veneto, che si riferisce al “taglio” da 33,7 milioni del 2014 assegnati dalla Regione per tutta la formazione professionale in Veneto, ai 25 milioni prospettati nel bilancio 2015 in fase di esame in consiglio regionale in queste ore. Un taglio contro cui proprio ieri hanno presentato un emendamento i consiglieri regionali del Pd che chiede di aumentare l'importo almeno di altri 5 milioni di euro.

«I tecnici stessi dell'assessorato e degli enti di formazione - afferma il consigliere regionale Roberto Fasoli - sostengono siano necessari come minimo almeno altri 5 milioni di euro per poter iniziare regolarmente i corsi. La riduzione dei contributi, se non verrà corretta, provocherà il respingimento di una quota consistente di alunni che si affacciano al primo anno della formazione professionale. Si tenga conto che i contributi alla formazione professionale vengono erogati con ritardi abissali, mettendo a dura prova la tenuta economico finanziaria degli enti gestori e che il contributo orario è oggi tra i più bassi, se non il più basso, d’Italia».

Un tema che sta a cuore allo stesso assessore all'istruzione Elena Donazzan, che già lo scorso anno si è trovata a dover superare un altro problema: quello della rendicontazione di finanziamenti stanziati per la formazione professionale, ma non disponibili in cassa. Cercata più volte sul tema, l'assessore non ha ritenuto di rispondere, impegnata in consiglio regionale proprio sul bilancio.

«Oggi noi lavoriamo con un parametro ora/formazione che è tra i più bassi d'Italia - sottolinea Giorgio Sbrissa, amministratore di Enaip Veneto -. La Regione ci riconosce 4,40 euro ora/formazione contro i 7 euro dell'Emilia Romagna e contro una media che supera i 6 euro. Se consideriamo che oggi nei nostri istituti ogni giorno entrano 4 mila allievi, si capisce subito di che differenze e di che problemi parliamo. Ed a tutto questo aggiungiamo i ritardi enormi nei pagamenti. Da quando siamo partiti con il nuovo anno scolastico, a settembre, abbiamo ricevuto il 12% rispetto ai 60% che la Regione avrebbe dovuto versare. E se consideriamo i costi bancari delle nostre esposizioni, oggi l'Enaip sta investendo 600 mila euro propri nel Veneto per formare i giovani. E con quel parametro regaliamo ogni anno 140 euro a ragazzo alla Regione».

Numeri e conti dietro ai quali c'è però la vita di insegnanti, collaboratori, e degli stessi studenti. Se l'Enaip salta cosa fa un ragazzo che magari è arrivato al secondo anno e il prossimo dovrebbe a diplomarsi per entrare nel mondo del lavoro?
Ultimo aggiornamento: 11:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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