Il Veneto infuriato: «Niente soldi
per la Tav, finanziati progetti al Sud»

Sabato 30 Agosto 2014 di Daniela Boresi
Per ora non c'è traccia di finanziamenti per la Valdastico Nord
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VENEZIA - Non esulta il Veneto. Anzi, quella che doveva essere l’alba del giorno della rinascita si è affacciata come uno dei giorni più neri per la regione. Dal decreto "sblocca Italia" il Veneto si attendeva qualcosa più di una boccata d’ossigeno, con 17 miliardi di infrastrutture che attendono e che sono finanziate solo in parte (e dai privati) era inevitabile contare su un cospicuo gruzzolo pubblico.



Dai 120 ai 200 milioni, si vocifera sia la cifra che lo "Sblocca Italia" butterà sul tavolo della Regione (destinati alla Brescia-Padova e alla Terza corsia Venezia-Trieste): "fumo negli occhi", chiosa Luca Zaia che sulla Tav, la Brescia-Padova, la Terza corsia, ci credeva davvero. «L’ultimo dei miei interessi è far polemica per finalità politiche, in questa fase non sarebbe corretto - sottolinea Zaia - ma è vero che ho l’obbligo davanti ad annunci così mirabolanti di raccontare ai veneti come stanno le cose». Carte che dettaglino gli importi non ne ha viste, ma le linee d’indirizzo sì e sono queste che hanno fatto sobbalzare sulla sedia l’intero asse leghista Zaia-Tosi che su questa partita trova una perfetta assonanza. Del resto il testo del decreto non è ancora disponibile, i tecnici starebbero limandolo e alcune norme avrebbero ottenuto l’ok solo "salvo intese".



Quindi di acqua sotto i ponti ne deve passare ancora molta e questo fa aumentare l’arrabbiatura di una regione che si sente presa per il naso. «Pronto a ricredermi se verrò smentito - aggiunge il presidente - Ma dove è l’Alta velocità ferroviaria Milano-Venezia? Della Valdastico è sparita qualsiasi traccia e non si capisce come s’intenda completare la terza corsia della Mestre-Trieste. E lo strombazzato finanziamento per l’aeroporto di Venezia? Soldi dei privati che il governo si vende come suoi». E bruciano i soldi dati al Sud.



«Si badi bene, nessuna guerra con le altre regioni- precisa Zaia - Ma vedo che si finanzia la Napoli-Bari, si aprono i cantieri della Palermo-Catania-Messina». E va giù duro anche il sindaco di Verona Flavio Tosi che quantifica "l’elemosina": briciole, 120 milioni di euro su 3,4 miliardi stanziati. «Il presidente Renzi a Vicenza non più tardi di un mese fa aveva fatto promesse precise - sottolinea - Si sarebbe dovuto procedere con la realizzazione della Tav, già conclusa fino a Brescia, da Brescia a Verona e poi fino a Padova. Promesse. Finanziare un progetto nella tratta Verona-Padova non significa finanziare l’opera in quanto il costo del progetto è un ventesimo del costo dell’opera». Una chiave di lettura che non soddisfa Debora Serracchiani governatrice del Friuli Venezia Giulia del Pd, che "plaude allo sforzo".



«Per quanto riguarda le risorse - osserva - non c'è ancora il testo definitivo. Comunque da quando ho assunto la responsabilità di commissario straordinario per la Terza corsia siamo intanto riusciti a ottenere dal Governo un impegno di 160 milioni per quest'opera, di cui 30 sono già nelle casse di Autovie Venete e altri 100 saranno a disposizione nel 2015. Quindi nello Sblocca Italia dovrebbero essere inseriti i 30 milioni già promessi. In casa Pd non manca la soddisfazione, anche il segretario regionale Roger De Menech si associa a Serracchiani. «Anche la Tav Brescia Padova è inserita - sottolinea - La tratta Brescia–Verona non è inserita in questo provvedimento in quanto già finanziata. Sarà invece inserita nella legge di stabilità poiché abbisogna di un nuovo assetto normativo. L’alta velocità ferroviaria arriva così in Veneto con risorse e tracciati pronti». Alta era anche l’attesa da parte degli imprenditori del Veneto che proprio l’altro giorno si erano augurati che la "Brescia-Padova" restasse nel decreto.



«É evidente che ci aspettavamo qualcosa di più. Sul tema delle partecipate, ad esempio, mi auguro che il provvedimento sia solo rimandato - ha sottolineato il presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato - L'aspetto positivo è che almeno dopo tanti anni che si discute di Tav qualcosa - poco certo - è stato fatto. È un primo passo. Poi mi aspetto che giovedì prossimo al Cipe si sblocchi definitivamente la questione della Valdastico nord».
Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 10:34
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