Addio ricetta rossa, basterà un bip
Rivoluzione dal primo settembre

Lunedì 21 Luglio 2014 di Nicoletta Canazza
Addio ricetta rossa, basterà un bip Rivoluzione dal primo settembre
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Addio alla ricetta rossa. Dal primo settembre le prescrizioni mediche per i medicinali di fascia A saranno informatizzate. In pratica, chi si farà prescivere farmaci riceverà dal proprio medico solo un promemoria, una sorta di ricevuta su carta bianca che gli darà diritto a ritirare il medicinale prescritto in farmacia.



Arsenàl.it, il consorzio per la sanità digitale di tutte le Ulss e aziende ospedaliere del Veneto che coordina l’iniziativa, ha calcolato che la ricetta "dematerializzata" farà risparmiare al sistema sanitario regionale ben 3.244.901 euro ogni anno grazie alla messa in rete dei medici di medicina generale (3.332) e dei pediatri di libera scelta (580): oggi il 98% dei medici risulta in rete.

«Il cammino di informatizzazione - sottolinea l’assessore alla Sanità Luca Coletto – è iniziato 4 anni fa, quando tutto era ancora a livello pionieristico e frammentato. Abbiamo investito in termini economici e di professionalità e ora iniziamo a raccogliere i frutti: cospicui risparmi di spesa, agevolazioni e sburocratizzazione per gli utenti, miglioramento dell’operatività delle strutture sanitarie in termini di tempi ed efficienza».



A fronte del grande impegno dei medici e delle farmacie per aggiornare i propri sistemi informativi, non ci saranno cambiamenti particolari per il cittadino. Al posto della ricetta rossa farmaceutica, riceverà un promemoria bianco con due codici - il numero di ricetta elettronica e il codice fiscale dell’assistito - col quale potrà recarsi in qualunque farmacia.



Per Fiorenzo Zago, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Venezia: «I punti a favore sono l’azzeramento dell’errore umano nella lettura di specialità e dosaggi, oltre alla garanzia per la Regione del costante monitoraggio della spesa farmaceutica non ospedaliera. Le perplessità riguardano piuttosto l’efficienza della rete in sé. In alcune zone i collegamenti sono ancora discontinui, in altre manca la copertura. Ritengo che si andrà a regime con gradualità, più facilmente entro l’anno».

La dematerializzazione sarà quindi estesa alle prescrizioni specialistiche erogate dai medici delle aziende. Il processo di digitalizzazione sarà chiuso completamente dal 2015 quando la ricetta rossa scomparirà del tutto e al cittadino basterà recarsi in farmacia con la propria tessera sanitaria: basterà un bip per visualizzare sul terminale del farmacista la prescrizione del medico e ritirare il farmaco prescritto.



Per dare un’idea della portata della novità bastano i numeri. In Veneto vengono prodotte ogni anno circa 60 milioni di prescrizioni, di cui 40 milioni "farmaceutiche" e 20 milioni di specialistica. I risparmi derivanti dalla dematerializzazione, circa 3,3 milioni annui, tengono conto del costo di personale, ricette (la "rossa" è fatta di carta speciale) e servizi di gestione del cartaceo per il sistema sanitario regionale veneto. Ed è la prima tappa del progetto Fascicolo sanitario Elettronico regionale per la riorganizzazione dei sistemi informativi sanitari di ogni azienda coordinato dal consorzio Arsenàl.it.
Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 07:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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