Auto storiche, entro domani
c'è l'obbligo di pagare il bollo

Domenica 1 Febbraio 2015 di Alda Vanzan
L'assessore veneto al Bilancio, Roberto Ciambetti
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VENEZIA - Il bollo auto va pagato. Anche per le auto storiche che fino all’anno scorso erano esentate. È vero che la Regione Veneto ha pronto un emendamento al bilancio 2015 per mantenere l’esenzione del bollo per le auto storiche, ma il bilancio sarà approvato ben che vada a metà febbraio mentre la scadenza per il bollo auto è domani (sarebbe il 31 gennaio ma cadendo quest’anno di sabato viene prorogato al lunedì).

È anche vero che dopo la levata di scudi di alcune Regioni potrebbe esserci una modifica normativa da parte dello stesso governo statale. Ma al momento l’obbligo di pagare c’è e va rispettato. Lo dice Roberto Ciambetti, assessore al Bilancio a Palazzo Balbi, che pure non risparmia bordate al Governo di Matteo Renzi.

«Se il Consiglio regionale approverà la mia proposta, si ristabilirà la vecchia situazione», dice Ciambetti. Che però ammette: «Il governo potrebbe impugnare la nostra decisione, forte di sentenze a suo favore già emesse dalla Corte costituzionale in questa materia».

E allora? «La questione è intricatissima e purtroppo, a complicare la situazione, si sono messi anche altri problemi, visto che la Sogei, società del Ministero dell’economia e delle Finanze che avrebbe dovuto aggiornare i software per la riscossione del tributo, ha impostato i nuovi valori solamente in questi ultimi giorni cosicché non pochi hanno pagato nelle prime settimane di gennaio in automatico il vecchio bollo e, teoricamente, si troverebbero in difetto, per quanto non per loro colpa».

Dunque, conviene pagare o aspettare? «Come assessore ai tributi non ho dubbi: attualmente è in vigore la tassazione voluta dal governo Renzi e votata dal Parlamento, dunque niente esenzioni e si paga il bollo pieno. Se poi un cittadino veneto decide di attendere la decisione del Consiglio regionale, se non del Governo stesso, e aspettare ancora un mese, regolarizzando la sua posizione con ritardo vorrà dire che pagherà la vecchia tassa con il sovrapprezzo come prevede la norma: entro 30 giorni di ritardo c’è una sanzione del 2,5% dell’importo del bollo più gli interessi su base giornaliera con tasso annuo del 3 per cento. Si tratta di pochi euro. Se paga entro l’anno, la sanzione sale al 3% dell’importo del bollo rimanendo inalterati gli interessi. È la procedura del ravvedimento operoso, prevista dalla legge. Su questa strada, mi sembra siano avviati molti collezionisti».
Ultimo aggiornamento: 12:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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