Terremoto, la mappa dei danni in Veneto
Al Santo interventi per centomila euro

Mercoledì 30 Maggio 2012
L'epicentro della scossa da 5.8 gradi che ha colpito il Nord Italia
VENEZIA - Tanta paura ieri in Veneto per le nuove scosse di terremoto che, a partire dalle nove di mattina, hanno fatto sobbalzare la terra. Avvertito distintamente su tutto il territorio, il terremoto ha causato parecchi danni nelle province. Ma si progettano gi interventi e restauri.



VENEZIA




Crolla una statua dai Giardini Papadopoli.
Lì sotto ci sono due rivendite, una di giornali e una di oggetti vari. Il titolare dell’edicola, Alberto Scarpa: «Ero all’interno della mia edicola quando ho sentito chiaramente la scossa. Quando sono uscito ho visto che la statua era proprio caduta a terra, sfiorando una persona giovane, forse una ragazza». I due chioschi sono stati chiusi, mentre Ca’Farsetti ha stabilito la chiusura pedonale tra il ponte del Prefetto e i Papadopoli.



Chiese sotto scacco in centro storico. In calle del Lovo, a due passi da San Salvador, è stata allestita una piccola impalcatura dopo che si era aperta una fessura abbastanza evidente. Sempre a San Salvador, a lato di calle Larga Mazzini, alcuni calcinacci sono caduti. Calcinacci si sono staccati anche a Sant’Andrea e dalla chiesa dei Santi Geremia e Lucia, mentre è stata riscontrata una lesione al campanile della chiesa di San Simeon Piccolo. Fessurazioni, poi, sono state accertata a Palazzo Labia, sede della Rai, e nel Palazzo della regioneria regionale.



Numerosi gli edifici lesionati in tutta la provincia. Un centinaio gli interventi eseguiti dei vigili del fuoco in edifici pubblici e abitazioni per verifiche statiche, in primis nelle scuole: undici fra Venezia e Mestre, una a Mira, una a Chioggia, due a Cavarzere. Una ventina quelle evacuate, seppur provvisoriamente. A Marghera, nella elementare Grimani, dichiarata non agibile l’aula C dopo lo spostamento di alcuni doghe nella controsoffittatura.



Marghera. Sopralluoghi tecnici al Petrolchimico per scongiurare eventuali dissesti che potessero causare incidenti chimici in un contesto ad alto rischio.



Chioggia. Paura per dei calcinacci precipitati a terra e un camino pericolante. A Oriago di Mira invece il camino di Palazzo Moro si sbriciola. A Maerne di Martellago si stacca una guglietta dalla chiesa di San Pietro.





PADOVA



Ferito un fedele a Santa Giustina. L'uomo è stato colpito dall'intonaco staccatosi dalla volta: è stato medicato al pronto soccorso per ferite molto lievi. Paura invece per tre studenti della scuola media "Don Milani" di viale Costituzione a Cadoneghe. Le tre alunne sono state colte dal panico a causa dello choc da terremoto e sono state accompagnate in ospedale. Università: l'ateneo ha deciso di sospendere le lezioni e di chiudere tutti i dipartimenti.



Crolli alla basilica del Santo/ GUARDA IL VIDEO. Si sono staccati pezzi di intonaco dalle volte in un’area ora vietata al pubblico. Il Deambulatorio è rimasto chiuso per tutto il giorno e lo sarà anche domani. Oggi la "Veneranda Arca di Sant'Antonio", che coordinerà gli interventi urgenti, ha spiegato che occorre una somma consistente: dai 70 ai 100mila euro. Non è ancora quantificabile invece la spesa per il successivo restauro. L'Arca ha lanciato un appello a tutti i benefattori per questi primi interventi più che mai necessari in vista delle prossime festività antoniane (eventi per tutto il mese di giugno e culmine il 13 giorno di Sant'Antonio) visto che saranno decine di migliaia i pellegrini da tutto il mondo.



I danni alla Basilica. La scossa delle 9 di ieri ha provocato una serie di distacchi di parte degli intonaci decorati dal Casanova di una vela nel deambulatorio (lato sinistro) in corrispondenza della Cappella austro-ungarica. Il distacco è di oltre 3 metri quadrati. Nel corso dei sopralluoghi si sono constatate diverse lesioni agli intonaci in vari punti della Basilica e una lesione con imminente distacco nella Cappella di San Giuseppe.



Preoccupazione a Padova anche per il palazzo della Ragione, dove i vigili del fuoco hanno monitorato i cornicioni. Su piazza delle Erbe infatti sono caduti alcuni frammenti. Una importante crepa si è verificata sulla facciata della chiesa di Santa Lucia, mentre è sotto osservazione il campanile della chiesa di Sant’Angelo di Piove di Sacco. Caduta di calcinacci nella chiesa di S. Maria Assunta a Saccolongo, nella chiesa di S. Andrea a Pontelongo e in quella di San Giovanni Battista ad Agna. Crepe poi all’ospedale civile al 4. piano del Monoblocco nel reparto di Urologia. Danni infine nella scuola elementare "Zambon" di via Siracusa 12.



Camposampiero: due donne partoriscono mentre tutto trema. Mentre la terra sussultava ieri mattina due donne erano in sala travaglio, all'ospedale di Camposampiero. «Nessun problema per le partorienti: tutto è filato liscio», ha detto Francesco Benazzi, direttore generale dell'Ulss 15 Alta Padovana.





TREVISO



Il sisma si è distintamente percepito negli uffici pubblici: evacuate varie sedi municipali (a Farra di Soligo ad esempio dove era in corso una riunione) ma anche aziende, negozi (sempre a Farra in molti si sono riversati per le strade). Paura anche in Val Lapisina dove si è avvertito un forte boato, ma diverso da quelli che per mesi hanno tenuto in forte apprensione gli abitanti del Fadalto.



Malori. C'è stato qualche malore, uno dalle conseguenze quasi fatali, gli altri riconducibili ad attacchi di panico. Nel primo caso il riferimento è a un operaio di 54 anni residente a Pieve di Soligo, colpito da infarto alle 9.40 mentre si trovava al lavoro alla ditta Maglia, in via Verrizzo, sempre a Pieve. L'uomo, cardiopatico e probabilmente sotto tensione per le continue scosse, è stato soccorso dai colleghi e trasportato a Conegliano dove in serata il suo quadro clinico sarebbe migliorato. Quattro giovani studentesse trevigiane, del Liceo artistico, del Besta e del Serena, sono invece state portate al Ca’ Foncello per accertamenti dopo alcuni lievi malori, direttamente collegati a stati d’ansia.



Scuole. Leggermente lesionate alcune scuole del centro storico di Treviso (il Max Planck, il Besta e il liceo Artistico), alcuni edifici storici (transennato ieri per motivi di sicurezza il colonnato di piazzetta San Parisio) e qualche abitazione privata (il caso più eclatante a Fossalunga di Vedelago con una crepa comparsa su una delle pareti di un'abitazione).



Da segnalare i tentativi di sciacallaggio in provincia: sconosciuti hanno chiamato al telefono i cittadini, soprattutto anziani, spacciandosi per operatori della Protezione civile ed esortandoli ad abbandonare le proprie abitazioni.





ROVIGO



La scossa di ieri mattina alle 9 è stata avvertita distintamente in tutto la provincia provocando paura e momenti di tensione dal Basso all’Alto Polesine. La prima scossa ha scatenato un fuggi fuggi da scuole, uffici a abitazioni, anche a pian terreno. La paura per aver sentito tavoli e sedie muoversi, lampadari e librerie ondeggiare, è stata aumentata dall’interruzione dei collegamenti delle linee telefoniche. Poco dopo la scossa, probabilmente per un sovraccarico dettato dall’intasamento di chiamate, sono risultati fuori uso cellulari e computer e solo dopo alcune ore tutto è tornato alla normalità.



Crollo nella chiesa di San Valentino di Salara: travolto l'operaio Andrea Ballaben di Calto. L'uomo è riuscito a salvarsi, pur riportando diverse ferite. Il crollo ha interessato un'intera arcata sovrastante una navata laterale.



Scuole. L'unico a rimanere chiuso, per oggi, è il convitto dell'istituto agrario di Trecenta. Qualche difficoltà si è verificata per l'Ipsia di Rovigo, per il quale sono stati messi in sicurezza alcuni pannelli solari. Anche per l'istituto Roccati e per il liceo classico Celio di Rovigo non si sono verificati danni importanti, anche se a Palazzo Campo inquieta gli studenti una lunga fessura verticale, ma le lezioni proseguiranno come di consueto.



Adria. Gli unici punti della città che al momento preoccupano sono l'auditorium teatro “Sandro Pertini” e una abitazione, chiusa da tempo, posizionata all'intersezione tra corso Vittorio Emanuele nord e riviera Matteotti, fronte ponte Castello, con un esercizio pubblico sottostante.



Ficarolo. Non c’è tregua negli eventi sismici e Ficarolo, con il suo campanile rimane in prima linea di fronte alla calamità che si è abbattuta ai confini tra Emilia, Lombardia e Polesine. Proprio l'altro ieri erano iniziate ufficialmente le opere provvisionali di messa in sicurezza alla cuspide campanaria, ma ora si deve ricominciare tutto daccapo. Nuovi accertamenti, altri sopralluoghi, perché ulteriori sono stati i danni che hanno interessato il campanile e la chiesa di Sant'Antonino Martire, già gravemente danneggiati. Una trave di cemento si è staccata dall’edificio religioso, attraversando i tetti e rovinando su una delle cappelle interne, di recente restaurata. «Durante la scossa sono uscita di tutta fretta dal negozio in cui lavoro e ho visto la piazza avvolta da una fitta nube di polvere, proveniente dalla chiesa», racconta Stefania Raso.



Il terreno "si scioglie" in Polesine. Una squadra di geologi volontari mentre sorvolavano la zona a bordo di un elicottero per individuare gli effetti locali del sisma, ha infatti trovato alcune decine di «punti di liquefazione» nel terreno.





VICENZA



I centralini dei vigili del fuoco e della polizia locale sono stati presi d'assalto per richieste di informazioni e chiarimenti. Sopralluoghi nelle 75 scuole comunali, evacuate in via precauzionale. I bimbi sono stati tenuti nei cortili o in altri luoghi sicuri su disposizione del sindaco Achille Variati. In una decina di istituti sono stati registrati danni lievi e, in corrispondenza delle piccole lesioni, le aree sono state confinate per sopralluoghi più approfonditi.



A Vicenza, infine, un pezzo di cornicione si è staccato dalla parte esterna della chiesa di San Gaetano, nel centro storico del capoluogo. Per gli anziani è scattato uno speciale piano di assistenza. I seicento ultrasettantacinquenni che vivono soli sono stati contattati telefonicamente dai servizi sociali.



Verifiche al centro di formazione professionale di Arzignano, al Trissino e al Boccioni di Valdagno. I calcinacci caduti, hanno detto i tecnici, sono da considerare una conseguenza fisiologica dell'età dei plessi.





BELLUNO



Tanta paura, pochi danni. In tutta la provincia dirigenti e insegnanti, avvertita la scossa delle nove di mattina, hanno ordinato di lasciare gli edifici o si sono messi sotto scrivanie, banchi, sotto gli stipiti delle porte. Fortunatamente il bilancio nel Bellunese, comunque, è scarno. Nessuna situazione grave rilevata nemmeno dopo le forti scosse delle 13. La Protezione civile comunale ha, comunque, lavorato per controllare gli uffici di via Mezzaterra e palazzo Rosso. Particolare attenzione è stata posta all'asilo Cairoli, in base alle segnalazioni di alcune crepe da parte dei docenti.





VERONA



È stata dichiarata inagibile dalla Protezione civile la chiesa di Santa Cristina di Bionde, nel Veronese: ieri si è staccato un grosso blocco di cemento da 30 chili che sosteneva uno dei travi del tetto. Il blocco si è schiantato vicino all'altare laterale di sinistra. A Roncanova sono emerse crepe nell'abside della chiesa che comunque è stata dichiarata agibile dai vigili del fuoco.



Genitori contro il Comune: chiamano i vigili del fuoco e fanno chiudere la scuola. Le elementari "Lorenzi" a Fumane,nel Veronese, sono state dichiarate inagibili. Ma la decisione dei vigili del fuoco nasconde una polemica. Infatti, sono stati i genitori dei bambini che frequentano l'istituto del centro della Valpolicella a chiedere stamani l'intervento dei pompieri, mentre l'amministrazione comunale, rappresentata dal vicesindaco Bonazzi, sosteneva che era tutto regolare e che il soprallugo effettuato dopo il terremoto di gennaio non aveva riscontrato nessun problema, nonostante fossero caduti molti calcinacci. I vigili del fuoco, allertati appunto dai genitori, hanno invece deciso che la scuola era inagibile e doveva essere chiusa.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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