«Squillo come lavoratrici autonome»:
nuova crociata perché paghino tasse

Giovedì 20 Febbraio 2014
«Squillo come lavoratrici autonome»: nuova crociata perché paghino tasse
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VENEZIA - È l'ennesimo tentativo per superare il "muro" della legge Merlin, e fare emergere quello che tutti sanno: che le migliaia di prostitute attive in Italia lavorano "legalmente", ma sono sconosciute al Fisco.



La crociata per far pagare le tasse alle lucciole - settore che secondo alcune stime fattura nel Paese alcuni miliardi di euro - riparte dal Veneto, coincidenza proprio la regione della quale era originaria la senatrice Tina Merlin.



Il Consiglio regionale ha approvato con 23 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto, una mozione della Lega Nord che chiede di equiparare le prostitute a normali lavoratrici autonome, «assoggettandole al regime fiscale». Naturalmente non è nei poteri di una Regione legiferare in questa materia. Il Consiglio infatti impegnerà in questo modo la Giunta regionale, guidata da Luca Zaia, a fare pressione sul Governo, perché proceda con una legge apposita. Che non potrebbe che rottamare la famosa legge Merlin, la quale 56 anni fa impose la chiusura dei bordelli.



L'iniziativa sembra essere in sincronia con la cronaca più recente. È di ieri infatti il caso della escort-trans Efe Bal, 37 anni, che dopo aver comprato pagine a pagamento per affermare la sua volontà di uscire allo scoperto si è spogliata a Milano davanti alla sede del Corriere per chiedere di poter pagar le tasse e avere una pensione in futuro. A favore della mozione veneta hanno votato in Consiglio regionale i rappresentanti di Lega, Ncd, Pdl-Fi, Fi, mentre i voti contrari sono arrivati da Pd e Idv.



Il documento era stato proposto all'assemblea dal leghista Cristiano Corazzari. «Il recente caso di Milano, la crociata delle escort contro il lavoro nero - ha detto - dovrebbe convincerci a procedere in tal senso, al di là di posizioni ideologiche, che vanno oltre la volontà delle stesse prostitute. Le quali chiedono di pagare le tasse per avere diritti previdenziali chiari e ormai necessari». Sulla stessa linea anche i due responsabili del gruppo Pdl-Forza Italia per il Veneto, Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo. «Basta con i facili moralismi» hanno affermato, aggiungendo che per capire l'entità del problema «basta guardare a cosa succede al di là dei nostri confini, in Austria e in Slovenia, dove la prostituzione è regolamentata».



«La richiesta partita dal Consiglio Veneto sul tema della prostituzione - hanno concluso - è concreta, realistica e possibile. La politica, a tutti i livelli, deve avere il coraggio di affrontare la questione una volta per tutte in termini liberali».



In Veneto c'era chi aveva provato a cambiare le carte anche con un referendum abrogativo (parziale) della legge Merlin. Ma il sindaco di Mogliano Veneto (Treviso), Giovanni Azzolini, ha sfiorato l'obiettivo delle 500mila firme in tre mesi solo di poco. La campagna di raccolta firme, iniziata l'estate scorsa, si è conclusa ad ottobre con poco più di 400mile firme, insufficienti quindi per far indire la consultazione popolare. «Ma ci riproveremo» ha promesso Azzolini, che in poche settimane aveva trovato l'adesione di centinaia di sindaci in tutt'Italia.



Quelli che, come Mogliano, hanno alle porte del loro Comune strade come il Terraglio (l'asse che collega Treviso a Venezia) dove ogni notte sfilano dalle 50 alle 70 lucciole.
Nel caso di un referendum che avesse abrogato la parte della Merlin nelle norme che impediscono le case chiuse e l'istituzione di un registro delle lucciole, Azzolini aveva anche già individuato un paio di posti che potevano diventare i condomini dell'amore. Nella zona industriale di Mogliano dove, si dice, qualche imprenditore avrebbero anche potuto cedere a buon prezzo i capannoni fermati dalla crisi.
Ultimo aggiornamento: 22:05
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