Tagli alla Sanità, Zaia alza le barricate
«Non ridurrò servizi, ricorsi pronti»

Mercoledì 15 Ottobre 2014 di Daniela Boresi
Luca Zaia
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VENEZIA - Alla fine lo spauracchio si è materializzato. Quel taglio di 30 miliardi, di cui 4 alle Regioni, legato alla legge di stabilità che a detta delle regioni virtuose rischia di mandare "gambe all’aria" il pareggio di bilancio in sanità. Lo avevano infatti sempre sostenuto: se si faranno ancora tagli lineari scordiamoci un sistema sanitario efficiente e universalistico come siamo riusciti a mantenere fino ad ora.



E il primo a tuonare non poteva che essere Luca Zaia, governatore di una regione "benchmark" (punto di riferimento) che anche quest’anno ha lavorato di cesello per non mettere il meno davanti al bilancio della sanità di 8 miliardi, 600 milioni e rotti e che, per come stanno andando le cose, potrebbe anche essere costretto a mettere l’Irpef. Già lo aveva detto in sede di Conferenza Stato-Regioni che la sanità non poteva più sopportare un depauperamento delle risorse e gli avevano fatto eco più o meno tutte le regioni. E ora dice di voler alzare le barricate.



«Costringerci a mettere l’Irpef per la legge di stabilità da 30 miliardi? Non esiste proprio. - tuona Zaia - Come non intendo tagliare servizi sanitari. Cosa dico ad un disabile, che non potrò più pagare gli extra Lea? Io impugno, e lo farò in tutte le sedi ammissibili e penso proprio di non essere solo». In effetti un’altra Regione virtuosa (e pure di centrosinistra) come la Toscana ha storto il naso. «Spero davvero che a Palazzo Chigi si rendano conto che le Regioni hanno già dato abbondantemente al bilancio dello Stato. La Toscana ad esempio nel 2010 aveva una spesa libera pari a 2,1 miliardi, cifra che oggi si è abbassata a 1,65», sottolinea Gianfranco Simoncini, coordinatore per la Conferenza delle Regioni degli assessori al lavoro.



Ed è proprio quella mannaia sulla "spesa libera" che impensierisce il governatore della Lega. «Non sollevo il problema perché c’è la sinistra a Roma, bene ad esempio il taglio dell’Irap, lo diciamo da sempre. Ma ora è un fatto di responsabilità. - aggiunge - Quanto Berlusconi mise i 10 euro di ticket io ricorsi alla Corte Costituzionale e dal 2011 è un inanellamento quotidiano di tagli». Una alternativa a quelli che rischiano di essere tagli lineari per Zaia di chiamano "costi standard". «Con le Regioni avevamo già fatto alcune proiezioni: applicandoli si risparmierebbero 30 miliardi l’anno - aggiunge il governatore - Tagliando sprechi e non servizi».



L’assessore alla Sanità Luca Coletto, coordinatore nazionale gli assessori, è ancora più drastico. «Tagli? Si rischia di dover dire addio ai Livelli essenziali d’assistenza, agli impegni assunti nel nuovo Patto nazionale della Salute - commenta - Dov’è la lealtà del governo verso le Regioni?» Una preoccupazione che non sfiora l’europarlamentare del Pd Alessandra Moretti che di tagli lineari proprio non parla. «Nella legge di stabilità, che sembra confezionata su misura per l’economia veneta - sottolinea - La vera rivoluzione è che tutto questo viene fatto senza intaccare i servizi essenziali come sanità e scuola, che in passato sono stati oggetto di pesanti tagli lineari da parte del governo forzaleghista».
Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 07:45
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