Comuni e artigiani, tassazione fatale
lo scorso anno "perse" 1.873 aziende

Lunedì 9 Febbraio 2015 di Eva Franceschini
Comuni e artigiani, tassazione fatale lo scorso anno "perse" 1.873 aziende
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PADOVA - Tempi duri per chi deve aprire una nuova impresa artigiana in Veneto, ma qualche isola felice c’è, anche se per converso la "mortalità" è stata alta negli ultimi mesi. Nel 2014 l'artigianato veneto ha perso 1.873 imprese, registrando un calo dell'1,4% rispetto al 2013, e una diminuzione del 2,4% negli occupati.



Un quadro preoccupante, al quale contribuisce una pressione fiscale considerata ormai intollerabile dagli operatori del settore, che stimano che le tasse locali siano aumentate, dal 1997 ad oggi, del 190%. Tra i Comuni maggiori e a più alto tasso di imprese, sono quelli del Veronese i più convenienti dal punto di vista fiscale, ma anche la Marca trevigiana piazza tre centri (Oderzo, Mogliano e Pieve di Soligo) tra i primi dieci. In coda, invece, si parla soprattutto padovano.



Al tema della fiscalità locale ha dedicato un'indagine l'Ufficio studi di Confartigianato che ieri, a Padova, ha presentato un focus sull'applicazione delle imposte da parte dei comuni veneti, partendo dalla considerazione che l'eccessiva imposizione fiscale scoraggi i potenziali artigiani dall'avviare un'attività, oltre che mettere in ginocchio le imprese già esistenti.

Spetta a Bovolone (Verona), con 790,48 punti, il primo posto nella classifica dei comuni più attrattivi dal punto di vista fiscale. Nella "top ten" rientrano 6 comuni veronesi, 3 comuni trevigiani, e 1 comune veneziano. Tra i capoluoghi di provincia la palma va a Vicenza, seguita da Verona, Treviso, Belluno e Padova. Ultima Venezia.

Confartigianato ha preso in considerazione i 52 comuni della regione oltre i 5.000 abitanti e con il maggior numero di imprese, e negli ultimi 10 posti si trovano 5 comuni padovani, 3 vicentini, un rodigino e un veneziano. Le cose cambiano se si analizzano le singole tasse: ad esempio, in merito all'Imu, i più virtuosi risultano Vicenza, i padovani Cittadella e Vigonza, e il trevigiano Mogliano Veneto.



A partire dal 2014 è stato introdotto un nuovo tributo locale, la Tasi, che riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività. Molti comuni hanno scelto di adottare un'aliquota nulla per alcune tipologie di fabbricati. I centri più vantaggiosi (ovvero quelli con aliquota pari a zero) sono, tra gli altri, Venezia, Padova, Rovigo, Bassano del Grappa e San Donà di Piave; Treviso e Verona, con un'aliquota pari allo 0,25%, sono invece i comuni meno virtuosi.

Il municipio più «vantaggioso», relativamente al tributo sui rifiuti (Tari/Tares), è Valdagno (Vi), mentre va la maglia nera a Venezia. Relativamente all'addizionale Irpef, palma a Cittadella, che non l’ha mai istituita; al contrario, la maggior parte dei comuni adotta un'aliquota pari allo 0,8% (indice pari a 0,12).

«Gli artigiani non ce la fanno più - ha dichiarato il neoeletto alla presidenza di Confartigianato Veneto, Luigi Curto - L'indagine evidenzia chiaramente una situazione molto difficile sul fronte fiscale, ed è chiaro che una bassa pressione tributaria può rappresentare un elemento di maggiore attrattività per le imprese. Sempre di più un'impresa, in particolare se è piccola, nello scegliere dove localizzarsi prenderà in considerazione, tra le diverse variabili, anche la tassazione locale».



Secondo Curto la soluzione sarebbe mettere in atto un vero federalismo fiscale, fino ad ora non compiutosi. «Si è trasferita una parte della fiscalità da un sistema centralizzato ad uno decentrato, ma non si è realizzato davvero il progetto iniziale9.3>© riproduzione riservata
Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 07:07

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