Così la Chiesa paga gli stipendi:
3mila euro ai vescovi, 1200 ai parroci

Mercoledì 2 Aprile 2014 di Franca Giansoldati
Così la Chiesa paga gli stipendi ai preti
6
VENEZIA - In media mille euro netti al mese. Lo stipendio fisso di un parroco, escluse le offerte per le messe. Praticamente quello che guadagna anche un operaio o un bracciante agricolo. Forse non un granché ma pur sempre una sicurezza economica che alla fine di aprile gli 800 preti della diocesi di Bergamo hanno deciso, assieme al vescovo, di destinare a chi ha perso il lavoro. Così circa 800mila euro dall'Istituto centrale per il sostentamento del Clero della Cei finiranno in un fondo aperto dalla diocesi e destinato ad aiutare i disoccupati. L'idea è venuta al vescovo Francesco Beschi il quale a sua volta girerà l'intero mensile di circa 2500 euro. Un gesto concreto, proprio come avrebbe fatto Giovanni XIII, Angelo Roncalli, futuro santo il 27 aprile assieme a Karol Wojtyla. Collegata alla cerimonia di canonizzazione l'iniziativa piacerà sicuramente a Francesco. Nel frattempo la notizia diffusa dal portavoce della diocesi, rimbalzando sul web, ha alimentato mille domande e curiosità su quanto prendono i sacerdoti, se hanno uno stipendio, chi li paga, quanto percepiscono i cardinali; se il Papa ha un conto corrente e se il Papa emerito riceve una pensione.





SOLDI - A volte l'immagine di una gerarchia opulenta non corrisponde alla realtà della Chiesa, anche se sono stati gli scandali succedutisi in questi anni a squarciare veli e aprire una riflessione sulla trasparenza. Un tema reso quanto mai incisivo dalla predicazione di Papa Bergoglio, che raccomanda incessantemente la sobrietà. Uno dei suoi primi provvedimenti è stato quello di abolire il tradizionale bonus ai dipendenti della Santa Sede durante la Sede Vacante e l'elezione (1000 euro in più in busta paga). In seguito ha bloccato gli stipendi di tutti i dipendenti, rivedendo gli scatti di anzianità, le promozioni, contingentando gli straordinari. Ha persino tagliato i gettoni di presenza dei cinque cardinali che siedono nella vigilanza dello Ior (25mila euro l'anno). Così, in tempi di vacche magre, la spending review si è riverberata sull'amministrazione d'Oltretevere.





8 PER MILLE - In Italia la Chiesa dal punto di vista finanziario si è rafforzata grazie ai fondi dell'8 per mille: nel 2012 ha ricevuto 1 miliardo 148 milioni 76 mila e 594 euro, di cui 117.430.056 euro a titolo di conguaglio per l'anno 2009 e 1.030.646.537 euro a titolo di anticipo dell'anno 2012. Un fiume di denaro che serve per diversi scopi, tra cui la "remunerazione" dei parroci per il servizio che svolgono (guai a chiamarlo stipendio). Accanto a questa entrata per i parroci vi sono anche i contributi che derivano dall'elargizione di somme che i fedeli destinano proprio a questo scopo (Sovvenire). Per certi versi la parte variabile della busta paga. La Cei per legge è tenuta a fornire ogni anno il resoconto dell'utilizzazione delle somme che gli vengono versate dallo Stato italiano in base alla ripartizione del gettito Irpef, e alle preferenze espresse dai contribuenti oltre che dal meccanismo finale di ripartizione. Il mensile dei sacerdoti è calcolato allo stesso modo di quello del vescovo. Il meccanismo è basato su una specie di punteggio che grosso modo corrisponde all'anzianità. I parroci con più esperienza arrivano a 1200 euro, mentre i vescovi a 3000 euro circa. Se per caso un prete è anche insegnante di religione, l'Istituto versa solo la quota che manca per raggiungere il tetto stabilito dall'anzianità, mentre se supera la quota ecco che l'Istituto funziona come sostituto di imposta e il sacerdote dovrà versare la relativa somma maturata. La pensione, invece, viene corrisposta grazie al fondo del Clero istituito all'Inps. Si tratta di cifre modeste. Chi ha una pensione pesante (a carico dell'Italia) è, invece, l'Ordinario militare. Al momento di lasciare l'incarico, a 65 anni, per legge viene equiparato ad un generale di corpo d'armata.





VITALIZI - Il sistema differisce un po' in Vaticano. Il piccolo Stato garantisce direttamente lo stipendio a quattromila lavoratori, tra cui anche cardinali e arcivescovi capi di dicastero o di pontifici consigli. Per questi ultimi la remunerazione varia dai tremila ai quattromila euro, 5mila per i cardinali. Al cosiddetto piatto cardinalizio vanno spesso a sommarsi le offerte che tanti benefattori fanno arrivare loro per alimentare fondazioni caritative, dispensari, comunità in difficiltà. E Francesco, invece, quanto guadagna? E a quanto ammonta la pensione di Benedetto XVI? E stato stabilito che Joseph Ratzinger usufruisse di una rendita di 2.500 euro, poco più di uno stipendio di un funzionario. Ma il Papa emerito, grazie ai diritti dei tanti libri che ha pubblicato, ha alimentato una fondazione che sostiene gli studi teologici. Francesco, invece, pur non avendo stipendio ha la facoltà di attingere liberalmente all'Obolo di San Pietro, un fondo istituito presso lo Ior che raccoglie le donazioni che gli arrivano il 29 giugno, solennità di San Pietro e Paolo, con lo scopo di sponsorizzare tutti i progetti benefici a lui più cari (circa 65 milioni di dollari nel 2012). Un tesoretto che sta aiutando a far fronte a migliaia di Sos disperati di gente che ha perso il lavoro, che annega nei debiti, che non può più pagare le spese mediche.
Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 14:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci