Sondaggio Demos, Zaia in testa
di 19 punti su Alessandra Moretti

Venerdì 15 Maggio 2015 di Natascia Porcellato
Sondaggio Demos, Zaia in testa di 19 punti su Alessandra Moretti
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Nella sfida per la Presidenza del Veneto dovrebbe vincere Luca Zaia, come cinque anni fa. Secondo le analisi curate da Step-Demos per il Gazzettino, il governatore uscente, stimato tra il 46 e il 50 per cento, non dovrebbe avere problemi. Nessuno dei suoi competitor, infatti, sembra poter mettere in discussione la sua rielezione: non il centrosinistra di Alessandra Moretti (27-31%); non la spaccatura leghista rappresentata da Flavio Tosi (9-13%); non il pentastellato Jacopo Berti (7-11%); non l’indipendentista Alessio Morosin o la candidata che guarda a Tsipras Laura Di Lucia Coletti (complessivamente stimati tra il 2 e il 6%). D’altra parte, anche la fiducia premia Zaia (58%) molto più che Tosi (37%), Moretti (26%), Berti e Morosin (8%) e Di Lucia Coletti (6%).

I sondaggi sono strumenti di analisi dell’opinione pubblica e sono utilizzati da giornali, spin doctor, candidati per la comunicazione politica. Al di là dei limiti insiti nello strumento demoscopico; al di là delle polemiche sull’attendibilità delle indagini che hanno seguito ogni recente elezione (basta pensare alle Politiche 2013 o alle Europee 2014): non è possibile ignorare o prescindere dalle stime di voto. È possibile, però, utilizzarle in modo corretto e consapevole. Sapendo che sono una fotografia di ieri. Sapendo che influenzeranno la campagna elettorale dei candidati. Sapendo che gli stessi elettori ne terranno conto. Sapendo che ampie quote di elettorato decidono a pochi giorni dal voto, e alcuni quando entrano nella cabina elettorale. Sapendo che, da domani al 31 maggio, senza nuove stime disponibili, tutti cercheranno di modificare quelle di oggi, in attesa di aprire i seggi. Per tutte queste ragioni, quando si parla di orientamenti di voto, usare il condizionale è un dovere.

Vediamo, dunque, quali sono le indicazioni principali. Luca Zaia dovrebbe essere l’uomo (quasi) impossibile da battere: le stime collocano il suo risultato tra i 46 e il 50%. La lista che porta il suo nome (16-20%) potrebbe superare la Lega (13-17%) ed entrambe lasciano molto indietro Forza Italia (2-6%). Zaia gode, poi, di una fiducia ampia (58%) e trasversale (82% tra i sostenitori della Lega, 96% di Forza Italia, 55% del Movimento cinque stelle, 47% del Pd).

Flavio Tosi è la spina nel fianco del governatore uscente: rappresenta la contestazione che divide la Lega in Veneto; inoltre, gode di una fiducia non trascurabile (37%) e trasversale rispetto a diverse sensibilità politiche (42% tra gli elettori della Lega, 44% tra quelli del Pd). Il sindaco di Verona, però, non sembra riuscire a tradurre la fiducia in una quantità di voti tale da mettere in discussione la conferma di Zaia a Palazzo Balbi: la stima lo vede tra il 9 e il 13%, e le liste che lo sostengono non sembrano fornirgli una base più solida.

Alessandra Moretti dovrebbe raccogliere tra il 27 e il 31% dei voti. La sua candidatura, dunque, che pur negli ultimi mesi ha mostrato un trend positivo di consensi, non sembra suscitare grande entusiasmo: la fiducia nell’ex vicesindaco di Vicenza non va oltre il 26% e la lista che porta il suo nome dovrebbe fermarsi tra il 5 e il 9%. Lo stesso Pd, che dovrebbe raccogliere tra il 22 e il 26%, non sembra (ri)unire i recenti elettori “renziani” che lo avevano spinto al 38% alle Europee di un anno fa.

Jacopo Berti, il candidato del Movimento cinque stelle, si stima possa raccogliere tra il 7% e l’11. L’anonimato (60%), che lo accomuna ad Alessio Morosin (61%) e a Laura Di Lucia Coletti (66%), non dovrebbe condannare i grillini all’esclusione da Palazzo Ferro-Fini, come invece potrebbe accadere ai candidati di Indipendenza Veneta e de l’Altro Veneto per effetto delle soglie di sbarramento. Il partito di Beppe Grillo, infatti, si stima possa raccogliere tra l’11% e il 15%.
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