"Ricette rosse" subito in pensione,
primato veneto di prescrizioni 2.0

Giovedì 16 Aprile 2015 di Daniela Boresi
"Ricette rosse" subito in pensione, primato veneto di prescrizioni 2.0
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VENEZIA - É una di quelle sfide che in tempo di vacche magre non si possono perdere, il viatico per poter sopportare i 200 (di più che meno) milioni di trasferimenti da Roma: a dematerializzazione della ricetta rossa. Prima è partita quella per i farmaci, in aprile l’altra relativa alle visite specialistiche. E si cominciano a fare i bilanci.



Il Veneto con 2 milioni 488mila 726 ricette bianche è la prima regione in Italia con l’86 per cento del "monte ricette" per le medicine che viaggia on-line. Per quanto riguarda invece le prescrizioni per le visite specialistiche si va più a rilento: ad oggi (il sistema è partito il primo aprile) sono state emesse 153.197 prescrizioni digitali. La Regione conta di andare a regine entro l’estate quando tutti gli ambulatori viaggeranno on-line. Meno possibilisti i medici, visto che gli ambulatori collegati sono solo il 40 per cento.

E sempre attraverso il computer i veneti possono scaricare i referti on-line. Un sistema che viene utilizzato da una fetta sempre più ampia della popolazione e che rappresenta uno dei tasselli fondamentali del "fascicolo elettronico". Ma anche, come sottolinea il governatore Luca Zaia, permette di rimettere in circolo 3 milioni 245mila euro che vengono risparmiati

On-line che serve per fare cassa (solo il fascicolo porterà un "buono" di 72 milioni l’anno), ma che una volta a regime permetterà anche di snellire il rapporto tra il cittadino e la struttura sanitaria.

Ogni anno il Veneto eroga circa 60 milioni di prescrizioni, 40 delle quali farmaceutiche e le altre specialistiche. Una piramide di carta che verrà risparmiata e di tempo guadagnato per la compilazione.

Non è stato un impegno facile. Al progetto hanno lavorato 5052 operatori, 4040 dei quali per la sola ricetta farmaceutica (2492 medici di base, 438 pediatri di libera scelta e 1100 farmacisti) e 1011 operatori delle Asl. «Abbiano raggiunto l’obiettivo al 90 per cento - sottolinea Zaia - E non si tratta solo di un successo tecnologico, ma di un nuovo modo di concepire i servizi ai cittadini, agevolando e sburocratizzando il rapporto con la struttura sanitaria».

Nella classifica nazionale si pone in buona posizione anche la Provincia di Trento, nono posto invece per il Friuli Venezia Giulia (con un 52 per cento delle ricette "dematerializzate"). La Toscana si attesta sul 15 per cento e la Lombardia sul 3,22.

«Per il cittadino oggi poco cambia in quanto deve ancora usare un pezzo di carta. É un risparmio per il blocchetto utilizzato dal medico che sappiamo costa molto - sottolinea Flavio Magarini, Tribunale del malato - Il vero cambiamento ci sarà quando si passerà dalla "ricetta dematerializzata" alla "prescrizione dematerializzata", cioè nessun foglietto bianco da ritirare dal medico. Il fascicolo elettronico sarà la vera chiave di volta che non solo permetterà alla Regione di risparmiare parecchi miliardi, ma anche al cittadino di fare tutte le operazioni senza doversi recare in ambulatorio».

I tempi? Prima dovrà entrare a regime anche la ricetta per la prescrizione della visita medica, i medici si dovranno tutti collegare on-line. Solo allora la "salute" si potrà dire davvero a portata di clic.
Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 07:08

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