Difesa del territorio, in Veneto
progetti per due miliardi di euro

Venerdì 6 Marzo 2015 di Mauro De Lazzari
Difesa del territorio, in Veneto progetti per due miliardi di euro
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Centotrenta cantieri aperti e operativi per un investimento complessivo di oltre 230milioni di euro. Sono i numeri con i quali i Consorzi di bonifica del Veneto, che ieri a Mestre hanno presentato la squadra dei neo eletti presidenti, stanno fronteggiando le criticità idrauliche del territorio.

Le attività e le opere per la difesa idrogeologica che i dieci Consorzi della nostra regione dovranno affrontare nei prossimi cinque anni, sono stati illustrati dal presidente di Unione Veneta Bonifiche Giuseppe Romano, che è intervenuto al Laguna Palace assieme all'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte e al presidente dell'Anbi Francesco Vincenzi.



Oltre ai lavori di cui si diceva e che stanno interessando, tra gli altri, la realizzazione dello scolmatore Limenella Fossetta a Padova Nord, il riassetto idraulico e la rinaturalizzazione dell'asta principale del bacino Pionca nel veneziano e la sistemazione idraulica del Cavo Maestro del Bacino Superiore in provincia di Rovigo, i Consorzi veneti parteciperanno con 105 progetti definitivi/esecutivi, ovvero appaltabili in tempi brevi per un importo di circa 217 milioni di euro, al Piano nazionale per la difesa del suolo 2014/2020 "ItaliaSicura".



Per quanto riguarda il piano pluriennale di riduzione del rischio idrogeologico, per il quale la Regione nel 2014 ha stanziato 36 milioni di euro e l'assessore Conte ha assicurato quanto prima l'erogazione, i Consorzi hanno individuato, per il 2015, 684 progetti per un importo stimato di oltre 1 miliardo e 700 milioni, riferiti, principalmente, alla manutenzione straordinaria necessaria al mantenimento in efficienza della rete idraulica minore, ma anche alla realizzazione di impianti idrovori, casse di espansione e bacini di accumulo. Ci sono, però, anche i punti dolenti. Il bilancio pluriennale della Regione 2015/2017 prevede, infatti, tagli drastici al capitolo sulla gestione e manutenzione ordinaria delle reti e degli impianti di bonifica, azzera addirittura quelli relativi agli investimenti infrastrutturali e agli interventi per contrastare il fenomeno della subsidenza nella provincia di Rovigo. «A ciò si aggiunge - ha detto Romano - che i Consorzi vantano ingenti crediti nei confronti della Regione, circa 60 milioni di euro, che sommati agli stati di avanzamento delle opere in concessione e alla infrastrutturazione irrigua, salgono a circa 100milioni di euro».



La soluzione proposta? Che la Regione compari i debiti verso i Consorzi ai debiti commerciali, in modo che i pagamenti possano avvenire in tempi brevi. Ci sono, poi, i costi dell'energia elettrica (spesa annua pari a 16,5 milioni di euro), sul cui consumo i Consorzi chiedono l'applicazione di una tariffazione agevolata e, da ultimo, il problema della subsidenza che penalizza fortemente i territori della provincia di Rovigo.
Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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