Tornado, Zaia chiede a Renzi
100 milioni per danni e interventi

Giovedì 16 Luglio 2015
Tornado, Zaia chiede a Renzi 100 milioni per danni e interventi
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VENEZIA - È di quasi 100 milioni la prima stima dei danni e degli interventi da effettuare in relazione all'ondata di maltempo dell'8 luglio scorso contenuta nella relazione che il presidente del Veneto Luca Zaia ha inviato al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, e al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, insieme alla richiesta di dichiarazione dello «stato di emergenza».



Contestualmente Zaia ha chiesto un adeguato sostegno finanziario al fine di assicurare le necessarie operazioni di soccorso ai territori e alle popolazioni colpite; l'attuazione degli interventi indifferibili e urgenti necessari a garantire la pubblica incolumità; ripristinare i danni subiti dal patrimonio pubblico e privato e per il ritorno alle normali condizioni di vita della popolazione.



Nella relazione tecnica della Regione si fa rilevare che il tornado che l'8 luglio scorso ha interessato alcune zone della riviera del Brenta è da considerare uno dei più intensi mai verificatisi in Veneto. Fin da subito sono stati evidenti i danni ingentissimi alle infrastrutture e al patrimonio pubblico, alle civili abitazioni ed agli altri fabbricati, alla viabilità stradale e ferroviaria ed ai loro servizi infrastrutturali, ai mezzi di trasporto come le auto private ed alle attività produttive e agricole. A causa della tromba d'aria, una persona ha perso la vita, numerose le persone ferite di cui alcune gravi, oltre ai molti sfollati in attesa delle procedure per l'agibilità delle proprie abitazioni.



La perturbazione ha interessato comunque buona parte del territorio regionale e nel pomeriggio dello stesso giorno, a partire dalle ore 15 circa, ha portato dei temporali di forte intensità in alcuni territori comunali delle province di Verona, Vicenza, dell'Alta Padovana, del bellunese e, soprattutto, del veneziano con violente e pericolose grandinate e il tornado di intensità mai vista.



Inoltre, una cella temporalesca particolarmente marcata ha interessato la Valle del Boite nell'Alto Bellunese innescando una vasta colata detritica in località Acquabona a Cortina d'Ampezzo sulla S.S.
n. 51 «di Alemagna», che è rimasta a lungo bloccata in entrambe le direzioni. L'eccezionalità e la gravità dell'evento - conclude Zaia - hanno determinato quindi la necessità che il governo dichiari lo «stato di emergenza» e intervenga.
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