Renzi, la nuova tassa sui dividendi
ammazza le Fondazioni bancarie

Domenica 2 Novembre 2014 di Francesco Antonini
Il premier Matteo Renzi
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UDINE - È una doccia gelata che non fa per niente bene, ben diversa dall’ice bucket per la ricerca sulla Sla, quella piovuta addosso alle Fondazioni bancarie. Un articolo della legge di stabilità partorita dal Governo Renzi promette di aumentare del 20 per cento le tasse sui dividendi delle Fondazioni, riducendo in modo drastico le disponibilità di questi moderni mecenati del territorio.



Alla lettura del salasso, per ora soltanto annunciato in quanto stiamo parlando ancora di un "disegno" di legge, chi tiene i conti delle Fondazioni si è messo a fare un po’ di calcoli. Scoprendo che nell’arco degli ultimi tre anni il contributo richiesto dallo Stato è triplicato.



Da una parte, infatti, sono più che raddoppiate le tasse sulle rendite finanziarie, passate dal 12,5 al 20% nel 2012, e addirittura al 26% nel luglio di quest’anno. Dall’altro, le Fondazioni rischiano di dover fronteggiare questo nuovo prelievo sui dividendi che sono, classicamente, la loro principale fonte di redditività e che già risentono dell’effetto-crisi. Tanto è vero che la stessa Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha limato la previsione di erogazioni per il 2014, passando dai 45 milioni distribuiti nel 2013 a una previsione, comunque ragguardevole, di 35 milioni da destinare al territorio. Per dirla in altre parole, l’intero comparto delle Fondazioni negli ultimi anni ha dovuto ridurre il budget da assegnare a progetti meritevoli nei classici campi di azione di cultura, educazione, ricerca, arte, sanità e volontariato. E ora la torta rischia di rimpicciolirsi ulteriormente.

Il grido d’allarme risuonerà forte e chiaro questo pomeriggio a Milano, durante la presentazione del libro che il musicologo friulano Marco Maria Tosolini, membro del cda della Fondazione Crup di Udine e docente al conservatorio Tartini di Trieste, ha dedicato alle Fondazioni. Aprirà l’incontro Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo e di Acri, cui seguirà un saluto di Lionello D’Agostini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone. Al dibattito parteciperà anche Roberto Napoletano, direttore del "Sole24ore". Il tema del libro ("Fondazioni bancarie e nuova economia della cultura", edito da Marsilio) è proprio il ruolo economico di questi enti, che spesso diventano stampelle essenziali per fronteggiare i tagli del settore pubblico. Basti pensare che Fondazione Crup, che opera nei territori delle province di Udine e Pordenone, ha assegnato nell’ultimo triennio più di 31 milioni al settore "educazione e istruzione", fornendo ossigeno finanziario agli insegnanti di sostegno, e da tempo contribuisce regolarmente a progetti dell’Università del Friuli. Per dirla in numeri, nel solo "piccolo" Friuli nel 2013 sono stati sostenuti 492 progetti su 740 richieste pervenute. L’ultimo piano triennale della Crup prevede di destinare al territorio una media di 7,5 milioni all’anno. E l’aumento delle tasse prospettato dal Governo peserebbe per 1 milione all’anno. Con l’aggravante della prevista retroattività nel 2014, e dunque della necessità di pagare oneri fiscali anche su erogazioni già effettuate. Guarda con preoccupazione all’annunciata "stangata" anche la Fondazione Cassamarca di Treviso che nei giorni scorsi, approvando il documento programmatico per l’esercizio 2015, ha fatto esplicito riferimento al probabile «sensibile innalzamento» della tassazione dei dividendi e ha preannunciato una modifica dello stesso documento di bilancio qualora questo aumento delle tasse si dovesse concretamente verificare.
Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 07:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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