Regione Veneto, così i consiglieri
volevano aumentare i vitalizi

Lunedì 8 Dicembre 2014 di Alda Vanzan
Regione Veneto, così i consiglieri volevano aumentare i vitalizi
8
VENEZIA - Come cambiano gli atteggiamenti nell’arco di pochi anni. Adesso tutti tuonano contro l’arroccata difesa degli ex consiglieri regionali del Veneto che non vogliono saperne di sganciare qualche centinaio di euro come contributo di solidarietà per un periodo limitato a tre anni e minacciano sfracelli a colpi di carte bollate. Ma all’inizio di questa legislatura a Palazzo Ferro Fini stavano votando addirittura un aumento dei vitalizi. Inizialmente poca roba: 30mila euro all’anno. Ma per gli anni a seguire sarebbe stata una cifra più consistente, circa 220mila euro. Soldi messi dall’istituzione per equiparare - così venne spiegato - i vitalizi tra vecchi e nuovi ex consiglieri regionali, perché chi era andato in "pensione" prima del 1998 prendeva di più rispetto agli altri. E così - era stato detto - era necessario un intervento di "equità". Tanto chi avrebbe pagato? Il solito Pantalone.

Non se ne fece nulla perché un pezzo di opposizione del centrosinistra si oppose: «Volete approvare un aumento dei vitalizi? Ma se dovremmo invece abolirli? Fatelo se ne avete il coraggio, ma in aula dovrete darne pubblica spiegazione». Più o meno in questi termini tuonò all’epoca Laura Puppato, fresca consigliera regionale a capo del gruppo del Pd. E oggi, dagli scranni del Senato, l’esponente democratica conferma che le cose andarono proprio così: per il 2011 a Palazzo Ferro Fini volevano aumentare i vitalizi. Adesso, invece, tutti ce l’hanno contro la rivolta della casta: «Leggo che il governatore Luca Zaia invita il consiglio regionale ad andare avanti e ad approvare la legge che istituisce il contributo di solidarietà per chi prende i vitalizi. Peccato che proprio la sua maggioranza all’inizio di questa legislatura volesse addirittura aumentare gli stanziamenti per i vitalizi». Raccontano che all’epoca sia andata così. Riunione dell’ufficio di presidenza allargato ai capigruppo, viene "comunicato" che nella manovra finanziaria bisognerà inserire un comma per equiparare i vitalizi ante 1998 a quelli erogati successivamente, a chiederlo è stata l’associazione degli ex consiglieri, come si fa a dir di no? È - dicono - una questione di equità. Ma l’importante è evitare di dare troppa pubblicità alla vicenda. Puppato obietta, neanche le successive spiegazioni di Aldo Bottin, presidente degli ex, la convincono: niente da fare, il Pd avrebbe votato contro e, peggio, "spifferato" la manovra. In una nuova riunione pure l’Italia dei valori di Gennaro Marotta e Antonino Pipitone punta i piedi: non si possono stanziare altri fondi per i vitalizi. E finisce che non se ne fa niente.

Val la pena ricordare che il consiglio regionale del Veneto paga assegni di vitalizio a 226 ex consiglieri regionali (nel numero sono comprese le vedove che prendono gli assegni di reversibilità). La spesa a carico della Regione oggi ammonta a oltre 11 milioni di euro. A partire dalla prossima legislatura i vitalizi non ci saranno più, al loro posto ci sarà una pensione ma sarà basata sul sistema contributivo, come in tutti i lavori. In Regione, invece, fino a ieri era addirittura possibile "pagarsi" il vitalizio nel caso in cui non si fosse stati rieletti così da raggiungere un più alto importo, sino al massimo dell'assegno vitalizio. In pratica, chi aveva svolto almeno 30 mesi di mandato poteva conseguire l'assegno vitalizio pari a quello ottenibile attraverso l'esercizio del mandato per 15 anni, cioè 180 mesi. Chiaro che questo meccanismo costava parecchio all’ente, anche perché la quota a carico di Palazzo Ferro Fini era consistente. Un dato: all’inizio della legislatura la Regione metteva a bilancio 9,4 milioni di euro per il pagamento dei vitalizi agli ex consiglieri regionali, a fronte di un versamento di 1.150.000 euro da parte di quelli in carica. E il Pd, che all’epoca aveva chiesto di eliminare il vitalizio aggiuntivo, aveva fatto due conti: la Regione, una volta a regime, avrebbe potuto risparmiare 8 milioni di euro all’anno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci