Troppi assenti, saltano le nomine
A rischio 800 milioni per il Passante

Sabato 20 Dicembre 2014 di Giorgio Gasco
Troppi assenti, saltano le nomine A rischio 800 milioni per il Passante
VENEZIA - Niente regali di Natale aggiuntivi. Il Consiglio regionale del Veneto (nella foto d'archivio) per questa volta li ha sospesi. Ieri, l'aula era chiamata ad approvare una raffica di nomine in scadenza come quella per rinnovare il Difensore civico e il Tutore dei minori. Ma sopra tutte, spiccava quella più ambita, presidente compreso, per il consiglio di amministrazione della Cav, la concessionaria che gestisce il Passante di Mestre e la Padova-Venezia, con quote societarie divise a metà tra Anas e Regione.



Se in mattina seduti al loro posto c'erano 39 consiglieri, all'inizio del confronto sulle nomine, l'aula ha iniziato gradualmente a perdere partecipanti quando il presidente Clodovaldo Ruffato ha dato il via libera alla discussione sulla Cav. Il consiglio ha diritto a tre suoi rappresentanti (presidente e due consiglieri) a fronte di due di scelta dell'Anas compreso l'amministratore delegato. Ora, al vertice della Cav ci sono il consigliere regionale della Lega, Tiziano Bembo, e l'amministratore delegato Pietro Buoncristiano scelto dall'Anas.

In vista della scadenza del mandato, sono stati pubblicati due bandi per il presidente e i consiglieri d'amministrazione. Molte le domande arrivate, vagliate e quindi spedite in aula per il voto. Ieri, invece, la maggioranza Fi-Lega hanno pensato bene di non procedere, uscendo dall'aula. Ruffato (Ncd) ha intimanto: «Bisogna votare». Niente da fare, quindi tutti a casa: se ne riparlerà il prossimo anno.

Eppure, tutto sembrava quadrare. All'apparenza, ribatte Franco Bonfante del Pd. E spiega: «Qualcuno si è dimenticato di pubblicare il bando per concorrere alla nomina di consigliere di amministrazione...». Errore formale... «Vero. E come soluzione Ruffato e la Lega hanno proposto di attingere dai nominativi che hanno presentato le credenziali per la poltrona di presidente Cav». Il centrosinistra poteva anche accettare «visto che il governatore Zaia ha esortato a rinnovare le nomine della concessionaria per evitare la minaccia del'Anas di togliere 800 milioni già destinati per la Cav». Invece? «Azzurri e padani - racconta il democratico - hanno lasciato l'aula facendo mancare il numero legale. La maggioranza necessaria era di 29 presenti, in aula ne sono rimasti 24». La spiegazione di Bonfante è che Fi e Lega «non hanno trovato la quadra nella spartizione del lungo elenco di nomine». E Ruffato ha dovuto dichiarare il "rompete le righe".

Dall'altra parte politica, qualche campana suona più o meno la stessa musica. Leonardo Padrin, capogruppo di Forza Italia, non risparmia frecciata velenosa. «Su quali nomi dovevamo votare? - è la domanda retorica - Non c'era alcun elenco di candidati per il consiglio di amministrazione perché il bando non è mai stato pubblicato». Poi l'affondo: «Cos'è tutta questa smania di accelerare da parte della Giunta regionale? Perché dobbiamo sottostare al diktat dell'Anas di ritirare i fondi già messi nelle casse della Cav? Cosa c'è dietro a questa fretta? Un consiglio di amministrazione c'é, basta prorogarlo lasciando l'incombenza ai prossimi eletti in regione, dopo il voto del prossimo anno».

Buon Natale, senza regali aggiuntivi.
Ultimo aggiornamento: 16:45

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