Una vendemmia da primato
Dai vigneti +10% di produzione

Mercoledì 2 Settembre 2015 di Daniela Boresi
L'assessore veneto all'Agricoltura, Giuseppe Pan
1
VERONA - Esulta l’area del Prosecco, che si appresta a inaugurare una annata strepitosa, non è da meno quella del Soave e dell’Amarone che ipotizza per i grandi vini del Veronese una produzione storica "a tutto tondo".

Come tiene a precisare l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan, non si parla infatti solo di quantità da record, ma anche di qualità: il 10 per cento di produzione in più, 9,1 milioni di ettolitri prodotti che portano il Veneto in vetta alla classifica nazionale, sbaragliando le altre regioni.



«È il risultato di una stagione climatica d’eccezione – commenta l’assessore – nella quale le alte temperature dell’estate forse più calda del secolo si sono combinate con le piogge di agosto; ma anche di una politica che ha consentito impianti di vigneti di qualità e premiato il lavoro delle cantine sociali».



Sul vino il Veneto, che tra l’altro ogni anno ospita a Verona il Vinitaly, una delle più prestigiose rassegne del settore al mondo, punta moltissimo. E sono i numeri a dare ragione a questa politica: «Ora la sfida è quella di potenziare la promozione e la commercializzazione all’estero dei nostri marchi di qualità – prosegue Pan – possibilmente sfruttando l’onda lunga dell’Expo che ci proietta verso i nuovi mercati del lontano Oriente e d’Oltreoceano. Anche quest’anno la Regione Veneto impegna oltre 10 milioni di euro per sostenere progetti di promozione e di commercializzazione all’estero dei suoi vini, che valgono il 32% dell’intero export enologico nazionale».



Unico neo in un percorso virtuoso, la riduzione del 30 per cento i contributi ministeriali ai progetti di promozione multiregionali dei vini italiani, costringendo regioni e aziende a rimodulare gli impegni di spesa. Un atto che l’assessore definisce di «incomprensibile miopia che penalizza la competitività» del "made in Italy".



Oltre alla produzioni veronesi (ma vanno bene anche le vicentine e padovane) i riflettori anche quest’anno sono puntati sul Prosecco, l’area "d’oro" della produzione vitivinicola del Nordest. Oltre alla strepitosa stagione climatica anche la fondamentale l’assistenza tecnica del Consorzio di Tutela impegnata ha contribuito a dare impulso al prodotto.



I prossimi giorni saranno determinanti per stabilire l’inizio della raccolta che, in seguito ai prelievi delle uve e ai sopralluoghi in vigneto svolti dai tecnici del Consorzio di Tutela, dovrebbe cominciare verso la prima decade di settembre.



E in un panorama di grande ottimismo svetta anche la notizia del sorpasso delle bollicine padane nei confronti del principe dei vino, lo champagne francese. Se la prima vittoria si era avuta nel numero delle bottiglie, ora il successo è "economico". Il prosecco ha superato il rivale d’Oltralpe per valore economico: ben 338,6 milioni di sterline contro 250. Se quindi il Prosecco avanza del 72% rispetto a un anno fa, lo Champagne registra un modesto incremento dell’1,2%. Naturalmente, ma questo era un trend già consolidato, c’è una crescita anche in termini di volumi: del 78,8%, attestandosi a oltre 37 milioni di litri per il bianco italiano e contrazione dello 0,4 per cento invece per lo Champagne, con 9,8 milioni di litri. E la produzione 2015 si appresta a dare una ulteriore virata al mercato, soprattutto estero.
Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 11:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci