Primarie Pd, parte la gara a tre
ma è già polemica sulle regole

Lunedì 17 Novembre 2014 di Alda Vanzan
Simonetta Rubinato, Alessandra Moretti e Antonino Pipitone
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VENEZIA - Primarie del centrosinistra, sfida a tre confermata: il 30 novembre se la vedranno Alessandra Moretti e Simonetta Rubinato del Pd e Antonino Pipitone dell’Idv. Anche se, a rigor di norma, Rubinato e Pipitone avrebbero potuto/dovuto essere esclusi dalla competizione: la parlamentare trevigiana è riuscita a raccogliere oltre ottomila firme di cittadini veneti, praticamente il doppio di quanto richiesto, ma a Verona e a Vicenza non ce l’ha fatta a raggiungere la soglia minima delle 500 sottoscrizioni. Rubinato non ce l’ha fatta neanche ad avere il 35% delle firme dei componenti dell’assemblea regionale del partito, fermandosi a 31 su un minimo di 72. Ergo: Rubinato non avrebbe potuto partecipare alle primarie come candidata del Pd e neanche come "civica". Idem per Pipitone: gli mancavano firme sia a Verona che a Treviso. Nessuno dei due ha chiesto deroghe, ma il partito le ha concesse ugualmente. Sulla burocrazia ha prevalso la politica, diranno i saggi. Altri obietteranno: regole masticabili come il chewingum.



Prima ancora che nella sede regionale del Pd, a Padova, si riunisse la segreteria di Roger De Menech e poi il comitato organizzatore delle primarie, Alessandra Moretti aveva fatto sapere di non voler fare la precisina: «Proprio perché credo nello spirito di sana competizione che deve animare le primarie, non opporrò alcun veto ad eventuali deroghe necessarie a far partecipare tutti. Lo dobbiamo alle migliaia di persone che sono venute a firmare perché vogliono cambiare il Veneto».



Nello stesso istante, però, una nota diffusa dalla segreteria del Pd veneto ricordava cosa prevedevano le regole, con tanto di suddivisione tra province. Tutto lasciava presagire a una applicazione rigorosa dello statuto e del regolamento, anche se un’esclusione di Rubinato probabilmente avrebbe provocato un mezzo terremoto nel partito. Alla fine l’indicazione della segreteria di De Menech è stata ecumenica: doppia deroga per Rubinato. Significa che sia Simonetta che Alessandra saranno candidate ufficiali del Pd. Deroga anche per Pipitone. I dati finali riassunti da De Menech parlano di quasi 18mila firme complessive raccolte in meno di due settimane, quasi quanto gli iscritti al partito che sono 20mila: «Il desiderio di cambiare il Veneto è montante».



In serata la nota ufficiale del partito e la spiegazione delle deroghe: "In base al mandato della direzione del 2 novembre scorso, la segreteria ha potuto operare un’interpretazione estensiva dello statuto del Pd". L’unica in regola era Alessandra Moretti: "Ha soddisfatto tutti i requisiti richiesti dallo statuto del Pd e dal regolamento delle primarie". Ma correranno tutti e tre: "Alessandra Moretti e Simonetta Rubinato sono candidate ufficiali del Pd, mentre Antonino Pipitone è candidato della coalizione".



Dopo aver consegnato il pacco di firme al partito, Simonetta Rubinato ha convocato la stampa a Quarto d’Altino assieme ai suoi giovani volontari, ai sindaci Silvia Conte (Quarto), Alberto Cappelletto (San Biagio di Callalta), Pieranna Zottarelli (Roncade) con la capogruppo Viviane Moro e alla segretaria del Pd di Treviso Lorena Andreetta, di fatto l’unica tra i big dei democratici veneti a sostenere la corsa della parlamentare considerato che tutti gli altri sono schierati con Alessandra Moretti. «Simonetta è una candidata di scorza, non solo di immagine», ha scandito Andreetta che da questa vicenda di fatto si è sentita di fatto eletta una seconda volta alla segreteria del partito: «73 circoli volevano le primarie, adesso - con 4mila firme raccolte per Simonetta - è una posizione netta e secca della provincia di Treviso». Complessivamente - pur con i "buchi" di Vicenza e Verona - Rubinato ha battuto Moretti: 7mila le firme presentate in segreteria («Ma ne abbiamo più di 8mila») contro le 6.500 della candidata favorita. Pipitone si è fermato a 4mila.



«Mi sento un outsider, ma di quelli che provano a vincere», ha detto Rubinato ricordando di avere avuto pochissimi aiuti dal partito nella fase della raccolta della firme: «Mi auguro che adesso ci sia una gestione più imparziale da parte della segreteria». E ancora: «Chiediamo di essere trattati con pari dignità, cosa che finora non c’è stata». La favorita è sempre Moretti, ma lo staff di Rubinato è fiducioso: «Dipende da quanta gente andrà a votare, la gara ora può diventare vera».
Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 12:40

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