La trappola del fumo scatta presto
A 15 anni ci cade già uno su tre

Sabato 30 Maggio 2015 di Loris Del Frate
La trappola del fumo scatta presto A 15 anni ci cade già uno su tre
L’allarme arriva proprio a ridosso della Giornata nazionale contro il fumo (è domani). Già, perchè secondo i soli dati raccolti in provincia di Pordenone dall’azienda assistenziale le prevalenze più preoccupanti sul fronte del fumo di sigaretta riguardano la fascia di giovani e adulti che va dai 18 ai 35 anni.

Ebbene, all’interno di quel range di età fuma la percentuale più alta in assoluto che si aggira intorno al 26 per cento. Ma non è ancora tutto. C’è un altro dato che riguarda la provincia e che deve preoccupare parecchio: almeno il 27 per cento dei quindicenni hanno avuto contatti con la sigaretta (quasi uno su tre) e il 19 per cento fuma più di tre sigarette al giorno. In questo caso le ragazze sono attive quanto i maschi.



La fotografia arriva dagli aggiornamenti dello studio Passi che ha monitorato su più fronti le cattive abitudini di giovani ed adulti. Nel dettaglio l’abitudine al fumo nel Friuli Occidentale ha avuto un andamento altalenante. Si è passati da una delle percentuali più elevate della regione, sino al record di quanti provano a smettere. Oggi la situazione è in media con le statistiche nazionali, leggermente più alta sul fronte delle fumatrici donne. Complessivamente in provincia fuma ancora il 23.2 per cento dei residenti distribuiti per fasce di età. Quella maggiormente a rischio e numericamente più elevata è quella che va dai 18 ai 24 anni, con un 26 per cento di fumatori attivi. Man mano che l’età si alza, si abbassa, invece, la percentuale dei fumatori.



Fuma molto di più chi ha un diploma di scuola media rispetto a una laurea, mentre se da un lato gli uomini sono ancora maggioritari, si alza, però, a velocità più elevata il numero delle donne che iniziano a fumare. Importante il numero di sigarette che vengono consumate al giorno: la maggioranza dichiara di consumarne 10, ma almeno il 5 per cento degli intervistati dallo studio ne fuma più di 20. L’ultimo dato interessa chi prova a smettere. Ci ha provato il 47 per cento, ma ha fallito 82 per cento.

Risultati migliori, invece, per chi tenta questa strada con il supporto degli esperti.



«Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità - spiega l’oncologo del Cro, Umberto Tirelli - il fumo è la “prima causa di morte facilmente evitabile”, responsabile ogni anno della morte di 5 milioni di persone». In provincia, ma i dati sono empirici, sarebbe responsabile di circa 200 morti l’anno. «Le patologie che provoca - conclude Tirelli - sono il cancro (polmoni, gola e apparato respiratorio), malattie cardiovascolari e respiratorie».
Ultimo aggiornamento: 12:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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