Banche, la crisi delle Popolari
costerà al Nordest 5 miliardi di euro

Giovedì 8 Ottobre 2015 di Maurizio Crema
Banche, la crisi delle Popolari costerà al Nordest 5 miliardi di euro
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VICENZA - Tra l’incudine (non vendere le azioni) e il martello (poter liquidare i titoli) c’è di mezzo un solo strumento: la Borsa. Mentre il Tar del Lazio decide di far slittare al 10 febbraio prossimo ogni decisione sulle nuove regole per le Popolari, cda e azionisti delle due banche principalmente nel mirino della riforma del governo Renzi - Vicenza e Veneto Banca - sono alle prese con i preparativi per avviare la trasformazione in spa e gli aumenti di capitale obbligati dalla Bce con l’approdo in Borsa che renderà finalmente negoziabili titoli oggi congelati.



Vicenza deve reperire sul mercato entro primavera fino a 1,5 miliardi di euro (Unicredit garante).

Montebelluna, che presto presenterà il suo nuovo piano industriale, fino a un miliardo (ci pensa Imi a fare da scudo). Si parte da un valore di 48 euro e di 30,5. Ormai quotazioni assolutamente fuori mercato, frutto di un drastico taglio nelle ultime assemblee (Vicenza era a 62,5, Veneto a 38,5, - 23%), che ha portato a una pioggia di proteste e cause da parte degli azionisti, soprattutto dei piccoli, quelli che hanno investito i loro risparmi. Quali potrebbero essere le quotazioni di oggi? Si può ipotizzare intorno ai 10 - 15 euro per azione. C’è chi parla di meno, chi di più. Significa che chi investe 10mila euro nei prossimi aumenti di capitale potrebbe portare a casa mille azioni o 667.



Un anno fa, ai tempi degli ultimi aumenti di capitale, con quella cifra ne portavi a casa 160 per Vicenza, 327 per Veneto Banca. Il valore di Veneto Banca con un’azione a 10 euro moltiplicato il numero delle azioni in circolazione (circa 103 milioni) arriverebbe di libro a poco più di un miliardo, contro i 3 attuali (sulla carta). Le azioni di Vicenza in circolazione sono circa 84 milioni. A 48 euro il valore era di quasi 4 miliardi. A 10 euro per azione si scenderebbe 840 milioni. Insomma, la Borsa porterebbe a bruciare circa 5 miliardi "teorici". C’è però da valutare come molti azionisti negli anni scorsi siano entrati a valori più bassi e abbiano beneficiato di dividendi e aumenti di valore che fino a inizio del 2015 potevano essere ancora monetizzati (le ultime cessioni da Borsino interno a Vicenza risalirebbero proprio a gennaio, poi c’è il caso sotto inchiesta delle lettere di acquisto garantito). Nel 2005 l’azione della Vicenza valeva 51 euro. Montebelluna era a 24. Nel 2010, Veneto Banca ha fissato un valore dell’azione di 38,25 euro, Vicenza di 61,5. Due anni prima il crac Lehman Brothers aveva sconvolto le Borse facendo precipitare il valore delle azioni delle banche. Un esempio: nel 2007 Unicredit valeva 40 euro, oggi viaggia intorno ai 6. Una cura dimagrante che tocca ora alle Popolari venete uscite indenni (sulla carta) da quella tempesta e finite sotto inchiesta nell’anno orribile 2015.

Chi sperava di rallentare il treno della quotazione (per Vicenza è prevista per marzo-aprile) con un pronunciamento del Tar del Lazio deve ricredersi. Il Tribunale ha disposto infatti che i giudizi ai ricorsi presentati dalle associazioni (Adusbef e Federconsumatori) e dall'economista Marco Vitale verranno trattati nel merito il prossimo 10 febbraio. E questo, è stato spiegato, non perché la questione è troppo complessa ma semplicemente in quanto gli stessi ricorrenti hanno spontaneamente rinunciato alla domanda di sospensiva. Al centro del ricorso l'annullamento del provvedimento che impone alle Popolari più grandi di trasformarsi in spa entro il 2016. Secondo i consumatori la nuova normativa conterrebbe violazioni di legge in contrasto con la Costituzione e col diritto comunitario. «Sono deluso - il commento di Giovanni Schiavon, presidente dei piccoli azionisti di Veneto Banca che aveva presentato uno dei ricorsi -. Temo che la trasformazione di Veneto Banca in Spa sarà approvata dall'assemblea che si svolgerà prima di quella data e un eventuale sentenza in senso contrario non credo proprio potrà avere effetti retroattivi». A favore della riforma aveva presentato una memoria anche Popolare Vicenza, che oggi riunirà i suoi addetti nel Nordest. Il consigliere delegato Francesco Iorio illustrerà il piano industriale del rilancio.
Ultimo aggiornamento: 12:26

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