Ai parchi 4,3 milioni, ma bastano per
le spese: «Gli enti sono stipendifici»

Mercoledì 18 Giugno 2014 di Alda Vanzan
Ai parchi 4,3 milioni, ma bastano per le spese: «Gli enti sono stipendifici»
1
VENEZIA - Uno stipendificio. Ha detto proprio così, Diego Bottacin, quando ieri in seconda commissione consiliare è arrivato il riparto dei contributi della Regione Veneto agli enti gestori dei Parchi. Stiamo parlando di cinque enti per altrettanti parchi e di contributi per 4.770.000 euro.



Perché "stipendificio"? Perché Bottacin, consigliere regionale di Verso Nord, è andato a scorporare i contributi, giusto per capire quanto serve per la "macchina" e quanto per il singolo parco. Scoprendo che dei 4,7 milioni di euro, solo 470 mila sono per il sostegno alle attività d’investimento connesse all’attuazione degli obiettivi del Piano Ambientale, fondi cioè che dovranno essere impiegati sul territorio.



«Ogni 100 euro - dice Bottacin - 90 vanno in stipendi, incarichi e funzionamento, solo 10 in Piani ambientali». Di qui l’accusa: «Più che occuparsi del verde, questi enti sono degli stipendifici pubblici e hanno solo una funzione clientelare. Altrimenti non si spiega perché nonostante le sonore promesse di semplificazione e riduzione degli sprechi e inefficienze fatte dal presidente Luca Zaia, ancora oggi ci troviamo con 5 enti che potrebbero tranquillamente diventare uno solo. Lo propongo dal 2012».

Per la verità, dal 2012 esiste una proposta di riforma degli enti dei parchi. Solo che giace in un cassetto della commissione consiliare.



La proposta di riforma porta la firma dell’assessore Franco Manzato e, tra le altre cose, prevede la soppressione dei direttori degli enti gestori dei parchi. Meglio, l’accorpamento: un solo direttore anziché cinque. E non è neanche l’unica proposta di legge: c’è quella di Graziano Azzalin (Pd) e quella dei comuni padovani di Arquà Petrarca, Cervarese S. Croce, Cinto Euganeo, Baone d’Este, tutti gravitanti sul Parco dei Colli Euganei (dai più, peraltro, additato per l’alto numero di dipendenti: oltre 30 amministrativi, contro una media di 3-5). L’anno scorso si fece pure un convegno sull’argomento. Conclusioni? Nessuna. Adesso pare che si voglia accelerare: lunedì dovrebbe tenersi incontro tra le forze politiche presenti in consiglio regionale per decidere se affrontare la riforma prima che finisca la legislatura. Cioè tra otto mesi.

Intanto, ecco il riparto 2014: per l’Ente Parco regionale dei Colli Euganei 1.783.925,87 euro; Regole d’Ampezzo gestore del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo 685.297,11 euro; Comunità Montana della Lessinia gestore del Parco Naturale Regionale della Lessinia 795.174,22 euro; Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile 547.121,30 euro; Ente Parco Naturale Regionale del Delta del Po 958.481,50 euro. «Pur nella ristrettezza di risorse economiche con cui inevitabilmente dobbiamo fare i conti – ha commentato il presidente della seconda commissione, Andrea Bassi - la Regione è riuscita a dare una risposta alle richieste degli Enti gestori, in particolare ripartendo, a differenza degli anni precedenti, in maniera equa il contributo per le spese di investimento». Azzalin, invece, ha sollecitato Zaia ad avviare con l’Emilia Romagna «il percorso finalizzato all’istituzione del Parco Interregionale del Delta del Po» dopo dopo la bocciatura della candidatura a Riserva della Biosfera da parte dell'Unesco.
Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 08:32