Immigrati, per un giovane su tre
minacciano la nostra sicurezza

Lunedì 13 Ottobre 2014
Immigrati, per un giovane su tre minacciano la nostra sicurezza
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«Su tutte le difficoltà riguardanti l'immigrazione, dico: diamo prima l'accoglienza e poi le difficoltà le affronteremo», così don Andrea Gallo morto l’anno scorso, spiegava la sua visione della questione immigrazione. L’Osservatorio Nordest curato da Demos per Il Gazzettino indaga intorno al controverso tema della presenza dei migranti sul territorio: oggi, l’11% dei nordestini è moltissimo d’accordo con l’idea che "gli immigrati sono un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone". Insieme al 24% che, rispetto a questa affermazione, si dichiara molto d’accordo, risulta che l’area dell’insicurezza legata alla presenza di stranieri raggiunge complessivamente il 35% (-4 punti percentuali rispetto al 2000).



In queste settimane si è molto parlato del prossimo arrivo dei profughi in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento. La questione è complessa: i profughi fuggono da guerre o persecuzioni. Cercano, prima che una vita migliore, una vita possibile. Nell’immaginario, però, sono spesso confusi con i clandestini. La differenza è resa bene nei reportage fotografici "Refugees: Stranded in Italy" e "Refugees: Final Act" di Luca Toffolon (www.collettivofotosocial.com) sui profughi accolti qualche anno fa dalla Caritas del vittoriese. Dati che raccontano, con incredibile durezza, come la burocrazia riduca delle esistenze al possesso di un foglio di carta. Allo stesso modo, però, l’opinione pubblica tende a vedere tutti come immigrati e basta, senza distinzioni. Il risultato è che pochi li considerano per quello che sono davvero -rifugiati tutelati da trattati internazionali-, rendendoli un terreno di scontro tra forze politiche.

Eppure, la tensione verso gli immigrati appare meno alta rispetto a qualche anno fa: oggi, il 35% dei rispondenti li associa a una minaccia per la sicurezza. Se guardiamo alla serie storica, vediamo che i dati di cui disponiamo disegnano dei cicli: tra il 2000 e il 2001, era il 39% a mostrare lo stesso orientamento. Tra il 2002 e il 2007, invece, l’emergenza rientra e le percentuali oscillano tra il 28 e il 34%. L’associazione immigrazione-insicurezza riesplode tra il 2008 e il 2009, con il 40-42% dell’opinione pubblica con questa visione. Nel 2010 l’allarme cala fino all’attuale 35%.

Ad essere più spaventati dalla presenza dei migranti sono le persone adulte e anziane. Nella fascia tra i 45 e 54 anni la percentuale raggiunge il 49%, ma anche tra gli over-55 la quota si mantiene ampiamente sopra la media dell’area (43-44%).

Quanto al titolo di studio, emerge in modo piuttosto chiaro come siano coloro che sono in possesso di una licenza elementare ad essere più inclini a considerare i migranti un rischio per l’ordine pubblico (50%). Quota che diminuisce nettamente tra chi ha un livello di istruzione medio (37%) o alto (23%).

Considerando il fattore socio-professionale, emerge come siano operai (41%), casalinghe (42%) e, soprattutto, pensionati (47%) a mostrare i timori più consistenti; il livello più basso si rileva tra gli studenti (11%).

Infine, l’influenza della politica: è agli elettori di Forza Italia (47%) e Lega Nord (51%) che la presenza degli immigrati appare più minacciosa, e questo appare coerente con le posizioni delle forze in questione. Una maggiore tranquillità, invece, è osservabile tra sostenitori di Mov. 5 Stelle (30%) e PD (26%).

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Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 07:59
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