Operaio di Rovigo morto sotto le macerie a
Medolla. Panico al Santo di Padova/ Video

Martedì 29 Maggio 2012
Il capannone crollato della Haemotronic sotto il quale è rimasto imprigionato l'operaio rodigino (Ansa)
VENEZIA - Le case del centro storico di Venezia hanno tremato a lungo, con gran rumore. Il panico si impadronito di quanti abitavano ai piani alti in tutto il Nordest dove scuole e uffici sono stati evacuati. rodigino uno degli operai rimasti sepolti stamani nel crollo del capannone della Haemotronic, a Medolla (Modena).



Morto un operaio di Castelmassa. Il collega rodigino: «Sono salvo per miracolo».
Il corpo del lavoratore, Paolo Siclari è stato recuperato nel tardo pomeriggio sotto le macerie del capannone. L'operaio, di origini siciliane che viveva nel Rodigino, ogni giorno percorreva i 30 chilometri che separano Castelmassa da Medolla per recarsi al lavoro. Lo ha confermato il sindaco della località polesana, Eugenio Boschini. Siclari era padre di due figli. Il comandante della polizia municipale di Castelmassa è andato nel pomeriggio a casa dei familiari di Siclari, per testimoniare la vicinanza dell'amministrazione polesana. «Lo conoscevo solo di vista - racconta il sindaco - so che era separato e aveva due figli». Boschini spiega che sono molti gli operai di Castelmassa impiegati nella zona di Medolla.



Miracolosamente illeso un concittadino di Siclari che lavora nella stessa azienda, Alessandro Sghembari. Al momento della scossa era andato al bagno, una circostanza che gli ha probabilmente salvato la vita. Sarebbero quattro, in totale, gli operai travolti dal crollo del capannone della Haemotronic.



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Danni ai palazzi e crepe nei muri antichi sono segnalati in tutte le città. Solo sabato scorso l'ordine dei geologi del Veneto aveva lanciato l'allarme: le carte dei rischi sismici sono da rivedere per la nostra regione.



Venezia. Qui scossa ha provocato la caduta di una statua che ha sfiorato una donna ai Giardini Papadopoli, vicino a Piazzale Roma. I Giardini sono stati chiusi al pubblico con effetto immediato. Lo ha deciso il Comune di Venezia. La viabilità pedonale, a scopo precauzionale, è stata sospesa dal ponte del Prefetto all'ingresso dei Giardini, nei pressi di Piazza Roma, un'area molto frequentata anche dai turisti. Fino al termine della messa in sicurezza della zona, la viabilità pedonale verrà dirottata verso il ponte Zuccato, fondamenta del Magazin e fondamenta Condulmer. Danni di lieve entità in alcuni edifici e scuole, soprattutto del centro storico di Venezia. È il bilancio del terremoto fatto oggi dal sindaco Giorgio Orsoni. Le scosse, registrate nitidamente e con forte intensità nel capoluogo lagunare, hanno fatto mettere in moto la macchina delle emergenze. «Da subito è stato attivato il sistema comunale di emergenza - spiega Orsoni - e sono stati avviati i sopralluoghi agli edifici scolastici, in particolare nelle scuole materne e negli asili nido». I vigili del fuoco sono inoltre intervenuti, soprattutto in centro storico, per la rimozione di cornicioni e camini pericolanti. «La situazione - continua il sindaco - è dunque sotto controllo e costantemente monitorata».



Rovigo. Un operaio che stava allestendo un'impalcatura in una chiesa a Salara è rimasto ferito dai calcinacci, caduti quando la terra ha tremato per lunghi secondi nella scossa di 5.8 richter alle 9 del mattino. «Mi trovavo sull'impalcatura per iniziare i lavori di messa in sicurezza della chiesa, già lesionata dal sisma di nove giorni fa - ha raccontato l'uomo -, quando ho sentito le sedie cadere. Pensavo le avesse urtate un mio collega, poi invece hanno iniziato a cadere pezzi di intonaco e sono scappato». «Mi ha colpito alla testa un pezzo di cornicione - ha proseguito -, sono caduto, ma sono uscito con le mie gambe». L'uomo, ricoverato per accertamenti all'ospedale di Trecenta, è stato dimesso dopo poche oreIn Polesine si sono avute successive microscosse di assestamento. Resta in piedi il campanile di Ficarolo, lesionato il 20 maggio, uno dei più alti del Veneto, ma ha evidenziato nuove crepe così come parecchi edifici storici di tutta la provincia. Le scuole medie del plesso di via Amendola a Occhiobello sono state chiuse, almeno fino a venerdì prossimo, per consentire le verifiche tecniche sulle fessurazioni nelle pareti causate dalle nuove forti scosse di terremoto di stamane. Lesioni sono state osservate dai tecnici in quattro aule della scuola. Nessun ulteriore danno ad Occhiobello invece alla chiesa di San Lorenzo, dove 9 giorni fa era caduta una parte di intonaco dall'arcata del presbiterio. I tecnici comunali hanno fatto sopralluoghi nelle sedi amministrative e negli edifici scolastici in cui i bambini sono stati portati dalle insegnanti nei cortili esterni. Molti degli alunni sono stati portati a casa dai genitori.



Alcune decine i "punti di liquefazione" del terreno individuate in Polesine. A localizzarli una squadra di geologi volontari che, mentre oggi la terra tremava anche in Veneto, sorvolava la zona a bordo di un elicottero per individuare gli effetti locali del sisma. Si tratta di conseguenze sul terreno causate dal terremoto, «qui poco note - spiega il vicepresidente dell'Ordine dei geologi del Veneto Roberto Cavazzana - o note soltanto ai geologi, ma ben conosciute in Giappone». I "punti di liquefazione" si configurano come «fratture, fessure, in alcuni casi con sabbia depositata ai lati, come macchie biancastre abbastanza facili da individuare dall'alto: ne sono state rilevate diverse decine». «Durante la scossa di terremoto eravamo in volo e stavamo sorvolando le zone colpite - afferma Cavazzana - Questi fenomeni dall'alto si vedono bene, ne abbiamo già individuati, anche di nuovi con quest'ultima scossa».



Padova. L'effetto del terremoto è stato forte a Padova, dove il patrimonio monumentale ha pagato un duro prezzo in termini di danni. I carabinieri hanno registrato oltre 300 chiamate alla centrale operativa. Un uomo è rimasto leggermente ferito per alcuni calcinacci caduti dalla basilica di Santa Giustina al foro Boario: si tratta di un fedele medicato sul posto, che ha rifiutato il successivo ricovero. Sono stati inoltre evacuati per precauzione il Palazzo della Ragione e il Palazzo del Bo, sede del rettorato dell'Università. Nessun danno alla Cappella degli Scrovegni di Padova, che custodisce gli affreschi di Giotto. Lo precisa il sindaco, Flavio Zanonato, sulla base dei primi riscontri effettuati dai tecnici. Qualche crollo di calcinacci nella Cattedrale del Duomo, mentre il vicino Battistero romanico, con gli affreschi di Giusto de' Menabuoi - uno dei capolavori medievali di Padova - non presenta alcun danno. A scopo precauzionale è stata chiusa invece al pubblico l'antica chiesa di Santa Lucia, del decimo secolo, dove è stato notato l'allargamento di una fessurazione preesistente. Nel Palazzo Della Ragione la nuova scossa ha causato la caduta di qualche piccola pietra dall'adiacente Volto della Corda. Zanonato ha definito tranquillizzante la situazione delle scuole cittadine, sulle quali i tecnici stanno svolgendo tutte le verifiche necessarie. Proprio per le scuole, ha annunciato il sindaco, sarà deciso nelle prossime ore dalla giunta un primo stanziamento straordinario, che verrà utilizzato per eventuali interventi di ripristino o impiegato comunque per la normale manutenzione.



Momenti di panico nella Basilica del Santo. Distacchi di intonaco si segnalano alla Basilica di Sant'Antonio, con momenti di panico per i fedeli in visita, ma fortunatamente non sembra esserci alcun ferito/ GUARDA IL VIDEO. Alcune zone della Basilica sono state però transennate dai vigili del fuoco dopo i distacchi e le lesioni di stamani. «Si sono registrati una serie di distacchi in varie zone della Basilica - ha spiegato il presidente della Veneranda Arca del Santo, Gianni Berno - ed il crollo di parte degli intonaci decorati dal Casanova di una vela nel deambulatorio absidale lato sinistro, in corrispondenza della Cappella Austro-Ungarica». Il distacco, ha precisato Berno, riguarda una superficie di oltre tre metri quadri. I frammenti sono stati raccolti, sotto controllo della Soprintendenza, adagiati entro vasche su strati di tessuto non-tessuto e messi al sicuro. Nel corso di un primo sopralluogo sono state notate diverse lesioni agli intonaci in vari punti della Basilica e il segno di un imminente distacco dell'intonaco nella Cappella di S. Giuseppe. Già poco dopo la prima scossa, i vigili del fuoco avevano ispezionato le principali strutture dell'edificio religioso, in particolare sottotetti, campanili e facciata. Su indicazione di Sovrintendenza, Comune e forze dell'ordine, sono state quindi transennate alcune zone ritenute a rischio di distacchi.



Vicenza. A causa del susseguirsi delle scosse, il sindaco Achille Variati ha deciso alle 14 di emettere un'ordinanza che invita i genitori ad andare a prendere i figli a scuola e gli studenti delle superiori a lasciare gli istituti. «Non si tratta di un'evacuazione, ma di un invito precauzionale», ha spiegato il sindaco, precisando che «l'ordinanza riguarda le scuole dell'infanzia, le materne e quelle a tempo prolungato». «Abbiamo infatti la necessità di verificare nuovamente tutti gli edifici», è stata la spiegazione del primo cittadino berico. «Nel frattempo - ha concluso Variati - nessun bambino e nessun ragazzo, frequentante le scuole fino alle medie, potrà uscire se non accompagnato dai propri parenti».



Treviso.
Tanta paura, telefonate ai vigili del fuoco ma non si registrerebbero gravi danni nella Marca dove comunque la scossa è stata avvertita distintamente. Questa mattina paura nelle scuole: alunni e professori si sono riversati all'esterno degli edifici non appena la terra ha iniziato a tremare.



Verona.
Anche nel Veronese le scosse di terremoto di stamane hanno indotto il sindaco del comune veronese di Oppeano a ordinare la chiusura con effetto immediato di tutte le scuole pubbliche e private del territorio, compresi gli asili nido. Questa l'ordinanza il sindaco Alessandro Montagnoli, per accertare che i movimenti tellurici non abbiano compromesso la statici degli edifici scolastici. Le scuole rimarrano chiuse fino a tutta la giornata di domani, 30 maggio. «Nessun danno è stato registrato nella provincia di Verona per la scossa di stamattina». Lo afferma l'assessore alla Protezione civile della Provincia di Verona, Giuliano Zigiotto, il quale conferma che sono tuttora numerose le telefonate giunte ai numeri di emergenza. Si tratta soprattutto di richieste di informazioni da parte delle scuole. Legnago, Castagnaro e Terrazzo sono i comuni in cui il fenomeno ha creato maggiori preoccupazioni. «Per ora - spiega Zigiotto - c'è solo una scuola di Castagnaro, che aveva già problemi precedenti, e che è al vaglio di attente verifiche. La nostra unità operativa di Protezione civile sta monitorando l'evento e nel frattempo ho chiesto ai sindaci di effettuare i controlli su scuole ed edifici pubblici che potrebbero presentare problemi, al fine di garantire la massima sicurezza ai cittadini», conclude Zigiotto che ripete l'invito a mantenere la calma: «non abbiamo motivo di preoccupazione e il panico farebbe danni peggiori».



Trieste. La nuova scossa di terremoto in Emilia è stata avvertita distintamente in tutta la provincia di Trieste, specie nei piani alti degli edifici. Anche alcuni uffici del centro cittadino sono stati evacuati in via precauzionale. Sono state oltre 50 le chiamate al centralino dei vigili del fuoco nei minuti successivi alla scossa. La gran parte erano di dirigenti scolastici che chiedevano lumi sull'accaduto e disposizioni sull'eventuale evacuazione delle scuole. In alcune classi gli insegnanti hanno fatto uscire gli studenti, ma non è stata attivata alcuna procedura d'emergenza.



Udine. Nella zona di Udine, dove è ancora forte il ricordo del sisma del 1976 e dove oggi c'è stata la visita del Presidente della Repubblica, il terremoto è stato forte, avvertito però ai piani superiori al terzo; anche in questo caso molto spavento e tante telefonate ai centralini di vigili del fuoco e protezione civile. Dovunque si sono verificate temporanee interruzioni alle linee telefoniche, e ai collegamenti internet, causati in parte dall'intasamento per l'alto numero di chiamate in contemporanea.



Pordenone. In Friuli Venezia Giulia la scossa è stata avvertita in modo particolarmente forte nella zona di Pordenone dove studenti e professori hanno abbandonato le lezioni e sono scesi in strada spaventati. Numerosi cittadini sono usciti anche da uffici e case private.



Trentino Alto Adige. Hanno tremato i palazzi di tutta la regione destando forte preoccupazione. Molte le persone che si sono subito riversate in strada e che hanno contattato il centralino dei vigili del fuoco per avere informazioni. Numerose le scuole evacuate: in particolare a Salorno, Egna e a Merano, ma anche in diverse località del Trentino. A Bolzano sono in corso verifiche per alcune crepe comparse sui muri della sede del Tar in via Claudia de Medici. «Siamo tutti addolorati per quanto sta succedendo in Emilia, esprimiamo la solidarietà alle popolazioni colpite e siamo pronti ad inviare uomini e mezzi in qualsiasi momento», ha dichiarato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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