Olimpiadi, il Veneto boccia Roma
«per motivi etici, morali ed estetici»

Mercoledì 2 Settembre 2015 di Daniela Boresi
Olimpiadi, il Veneto boccia Roma «per motivi etici, morali ed estetici»
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Ha una rincorsa lunga il no del Veneto alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024. Lo stop votato ieri con una mozione dal Consiglio regionale è solo il finale della corsa. Era il 2014 quando il presidente Luca Zaia aveva lapidariamente bruciato le velleità della capitale con un "far concorrere Roma alla designazione di futura città olimpica, equivale a dipingere di rosso una vecchia 500 e sperare che gli altri credano che sia una Ferrari".



Ieri il carro dei contrari saldamente guidato dalla maggioranza ha fatto salire a bordo anche un pezzo importante dell’opposizione, M5s. Non si può negare che il Veneto abbia ancora il dente avvelenato dalla bocciatura del 2011, quando il Coni preferì Roma assegnandole due punti e zero a Venezia che aveva presentato un progetto a "basso costo" che valorizzava gli impianti esistenti, senza costruirne di nuovi. Forse ruggine vecchia, ma le motivazione del "no" intraprese dalla mozione lasciano pochi margini di dubbio: "per motivi etici, morali, economici, sociali, estetici", si legge nella mozione che ha come primo firmatario Antonio Guadagnini (Indipendenza noi Veneto).



E mentre la Lista Tosi rilancia la candidatura Veneta, il Pd si scaglia contro la mozione del Consiglio che definisce una "miope e strumentale" - «La Lega, la maggioranza, e pure i 5 Stelle vincolo la medaglia d’oro per la demagogia - sottolinea Alessandra Moretti, capogruppo del Pd in Consiglio regionale - É davvero incredibile che questo gruppo di consiglieri si atteggi a tribunale del popolo, bollando preventivamente come evento di sicuro malaffare ciò che rappresenta invece un’occasione per il nostro Paese».



Per Moretti l’atteggiamento di chi ha votato il "no" mette in discussione la stessa validità dell’evento. «Tutti noi, su ogni ambito, lavoriamo per rendere questo Paese trasparente, efficiente ed onesto - aggiunge - Non possiamo accettare, anche per rispetto nei confronti del mondo dello sport e di chi vi opera, che in modo talebano si dica pregiudizialmente no ad un evento di caratura mondiale come le Olimpiadi».



Stefano Casali (Lista Tosi) rilancia quella che fu la battaglia di Luca Zaia: «É già stata bocciata una volta la candidatura di Venezia alle Olimpiadi: ora tutto il Veneto potrebbe ripresentarla. - sostiene il consigliere che ha sottoscritto la mozione - Non si dimentichi in questa prospettiva che il Veneto è la regione con il maggior numero di presenze turistiche straniere in Italia. Siamo pertanto abituati ad accogliere grandi numeri di persone che amano e vogliono conoscere i nostri territori, abbinando sport, turismo, cultura e grandi bellezze naturali».



Per il Movimento 5 stelle il no era un atto dovuto: andare a coltivare Olimpiadi in un humus deteriorato come quello romano per Jacopo Berti, capogruppo in Consiglio, non è cosa saggia. «In Italia chi sbaglia non paga mai - sottolinea - É purtroppo evidente che a Roma ogni volta che si parla di organizzare qualcosa si finisce a incrociare persone non proprio virtuose. Penso allo scandalo "Mafia capitale", ma anche all’ultima vicenda dei funerali di Casamonica. Credo sia doveroso premiare i virtuosi e non chi non lo è». Nessun imbarazzo ad aver sottoscritto una mozione della maggioranza, si lavora sui progetti senza pregiudizi. «Oggi in aula è accaduto di tutto - commenta Berti - Siamo stati addirittura fischiati sul "gender" e abbiamo raccolto il sì della maggioranza su tre nostre proposte».
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