In un anno 6,5 milioni di fulmini:
il Nordest ha il record europeo

Domenica 5 Luglio 2015 di Umberto Sarcinelli
In un anno 6,5 milioni di fulmini: il Nordest ha il record europeo
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Estate, periodo di temporali, fabbriche di fulmini in piena produzione. La conferma viene da una ricerca dell’Osmer del Friuli Venezia Giulia: il Nordest ha il record europeo delle saette, ne cadono in media 6 milioni e mezzo all’anno, 5 per chilometro quadrato/anno. I mesi più "folgorati" sono quelli da maggio a settembre, le ore più pericolose quelle pomeridiane. E, inevitabilmente, questo bombardamento elettrico fa delle vittime e dei danni. Non ci sono statistiche al riguardo, ma scorrendo le cronache c’è almeno un morto all’anno colpito da fulmine. E più di un rogo boschivo è stato innestato dalle scariche piovute dal cielo. Pr non parlare dei black out energetici.



Un record europeo, dicevamo, ma da che cosa è determinato? La fascia prealpina del Nordest è caratterizzata dalla presenza di rilievi vicini a un mare come l’Adriatico, basso e caldo, a forte evaporazione. L’umidità che ne deriva trova nei monti un "trampolino" che la spinge in alto e che a contatto con le aree più fresche scatena i temporali con forti scariche elettriche. E’ proprio in questa fascia di alta pianura che si scarica la maggior parte dei fulmini, dal confine con la Slovenia fino al vicentino, con un’intensità che diminuisce da est a Ovest e trova i suoi massimi nelle Prealpi Giulie e nel Piancavallo.



Ci sono tre tipi di fulmini, cioè tre modi di scaricare la differenza di potenziale elettrico. Tra nube e nube, dentro la nube (tra la parte alta e quella più bassa) e tra nube e suolo. Quando la differenza di potenziale supera il valore di isolamento, si ha la scarica, in pochi millisecondi si crea un canale di ioni che arriva a 30 mila gradi di temperatura, facendo espandere immediatamente l’aria intorno. L’onda di pressione che ne deriva produce il tuono.



Sei milioni di fulmini in un anno sono un dato impressionante, nel mondo sono 40 al secondo, che fanno 1,2 miliardi di fulmini che ogni anno si abbattono sulla Terra. Come ci si può riparare da questa pioggia di fuoco? «Il rischio maggiore si ha nelle attività all’aria aperta nelle zone più a rischio, cioè le montagne - spiega Livio Stefanutto, meteorologo dell’Osmer, esperto in fulmini - ed è fondamentale leggere i bollettini meteo prima di intraprendere qualsiasi escursione. In tutti i corsi di avvicinamento alla montagna, soprattutto del Cai, questa raccomandazione è inculcata negli allievi. Se c’è temporale, allontanarsi dalle ferrate, dagli alberi solitari e dalle strutture a punta. Meglio prendere la pioggia che rischiare la scarica».



Anche pedalare su una mountain bike nel pieno di una temporale può essere estremamente rischioso. Il fulmine fa sentire i suoi effetti fino a trenta metri circa dal punto di "caduta" e se la corrente elettrica attraversa un corpo, la morte è sicura. I valori di picco della corrente di fulmine, infatti, variano da valori minimi di 2-3 kA (chilo ampere)a valori massimi di 100 kA o anche 200-300 kA e bastano 500 milliampère per fare arrestare il cuore.

Le probabilità di una folgorazione diretta sono basse, ma il fulmine innesca anche correnti secondarie che possono essere altrettanto pericolose. Sono correnti che percorrono vie a minor resistenza prima di scaricarsi totalmente. In questo senso occorre fare attenzione anche a creste, colli, camini (specie se bagnati) e ingressi di grotte e caverne. I vestiti bagnati, essendo conduttori di elettricità possono scaricare sugli indumenti buona parte della corrente, limitando i danni. Lo studio dei fulmini ultimamente si avvale oltre che di moderne tecnologie di misurazione anche dei satelliti che monitorano l’attività temporalesca continuamente.



Invece ancora poco si sa sui cosiddetti "fulmini globulari" che si possono incontrare in montagna, sebbene siano molto rari. Si tratta di una sorta di "palla di fuoco" (in realtà plasma) di non grandi dimensioni che appaiono e spariscono all’improvviso e che si spostano con le correnti d’aria.
Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 07:01

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