In 7 mesi caduti sul Nordest 66mila
fulmini: un calo del 30% sul 2014

Lunedì 3 Agosto 2015
In 7 mesi caduti sul Nordest 66mila fulmini: un calo del 30% sul 2014
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VENEZIA - Sul territorio veneto sono caduti nei primi 7 mesi di quest'anno ben 41.006 fulmini, altri 25mila in Friuli VG, in pratica poco più di 9.000 saette al mese e quindi una media di 300 al giorno con picchi evidentemente nei giorni di temporale. Un dato che - riferisce il Cesi-Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano - è in calo di circa il 30% (31,9 in Veneto e 27% in Fvg) rispetto allo stesso periodo del 2014, anno record per l’attività elettrica del cielo, con 60.229 saette sulla regione, ed anno record in Italia per numero complessivo di fulmini registrati, quasi 3,2 milioni, molti dei quali ad altissima intensità, rispetto a circa 1,7 milioni nel 2013.



Il «conto» dei fulmini, spiega Cesi, è possibile grazie al Sirf, il Sistema Italiano Rilevamento Fulmini ideato da questa società. Permette di elaborare una fotografia dei dati nazionali e regionali relativi alla caduta dei fulmini, un fenomeno naturale che comporta seri danni all’ambiente e alle persone. La rete monitora ogni singolo fulmine, 24 ore su 24 tutto l’anno, ed è composta da 16 sensori situati sul territorio nazionale. Ogni sensore è collegato tramite internet al centro operativo presso la sede di Cesi a Milano. Nei primi 7 mesi del 2015 sono caduti sul territorio nazionale 408.831 fulmini, con un netto calo rispetto all’anno precedente.



Il Veneto non è tra le regioni più interessate dal fenomeno. Negli ultimi 15 anni (2000-2014) sono caduti sulla regione 611.970 fulmini su una superficie di 18.405 km quadrati. Il mese maggiormente interessato dal fenomeno in media è luglio seguito da agosto e giugno. Quest’anno il picco è stato registrato finora nel mese di giugno con 19.584 fulmini.



Friuli Venezia Giulia - Nello stesso periodo, primi sette mesi 2015, sono stati registrati 25.536 fulmini nelle 4 province del Fvg, rispetto ai 19.992 dello stesso periodo del 2014, (+27,7%).
Lo rivela sempre il Sistema Italiano Rilevamento Fulmini. Nel 2015 è stato registrato un picco nel mese di giugno con 13.097 fulmini. Negli ultimi 15 anni sono caduti 362.370 fulmini su una superficie di 7.864 km2. Il mese maggiormente interessato da questo fenomeno in media è luglio seguito da agosto e giugno.




Sono dati della rete di rilevamento fulmini italiana elaborata e di proprietà di CESI, detta SIRF-Sistema Italiano Rilevamento Fulmini, che fa parte della rete pan-europea EUCLID,e che monitora ogni singolo fulmine, 24 ore su 24 tutto l’anno, ed è composta da 16 sensori situati sul territorio nazionale. Ogni sensore è collegato tramite internet al centro operativo presso la sede di CESI a Milano.



Grazie all’estrema velocità di ritorno del dato e alla copertura omogenea della penisola, il monitoraggio dei fulmini è utilizzato per l’allerta di nowcasting (previsioni a poche ore) alle strutture sensibili e alla popolazione. È ormai, infatti, ampiamente provata la stretta correlazione tra la numerosità dei fulmini all’interno di un temporale o di un ciclone e l’intensità della precipitazione. Questo conferma che la mappatura dei fulmini è uno strumento affidabile in grado di segnalare i fenomeni intensi in formazione e in arrivo con qualche ora di anticipo, sufficienti a mettere in atto le procedure di emergenza già pianificate.



Nei primi 7 mesi del 2015 sono caduti sul territorio nazionale 408.831 fulmini, con un netto calo rispetto all’anno precedente. Il 2014, infatti, sarà ricordato come l’anno peggiore dal 2000, con quasi 3,2 milioni di fulmini caduti, molti dei quali ad altissima intensità, rispetto a circa 1,7 milioni nel 2013. Dai dati rilevati da SIRF, luglio e agosto sono i mesi in cui, in questi anni, è caduto il maggior numero di fulmini sul nostro territorio.



Negli ultimi 15 anni, la Regione più colpita è stata la Toscana (808.395 fulmini), seguita da Piemonte (706.665 fulmini) e Lazio (658.815 fulmini). Nonostante il calo generalizzato rispetto al 2014, da gennaio a luglio del 2015 in Piemonte (con oltre 96 mila fulmini rispetto ai 41 mila dello stesso periodo dell’anno precedente) è stato registrato un incremento pari a +134% e in Trentino Alto Adige pari a +163% con 24.697 fulmini, rispetto ai 9.365 dello stesso periodo del 2014. Questi dati rappresentano una testimonianza evidente delle conseguenze legate ai cambiamenti climatici. La Regione meno interessata dal fenomeno, in questi primi sette mesi, è il Molise in cui ne sono caduti poco più di 2.000.
Ultimo aggiornamento: 17:09
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