"Sistema Galan" per appalti e lavori
in Regione: attese altre confessioni

Lunedì 4 Agosto 2014
"Sistema Galan" per appalti e lavori in Regione: attese altre confessioni
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VENEZIA - La confessione di Pierluigi Alessandri potrebbe essere la prima di una lunga serie: l’ex presidente Sacaim ha tratteggiato, infatti, un "sistema" basato sul pagamento di mazzette che non riguarda solo il Consorzio Venezia Nuova e le imprese del Mose. Un "sistema" in base al quale, per ottenere lavori dalla Regione Veneto, era necessario pagare i referenti politici, entrando così nella cerchia di "imprenditori amici": pagare l’allora presidente, Giancarlo Galan e l’ex assessore alle Infrastrutture, Renato Chisso, entrambi Pdl.

Se la versione di Alessandri risulterà confermata dalle indagini della Guardia di Finanza, sotto inchiesta potranno finire numerose altre imprese che hanno lavorato a ripetizione per la Regione.

Il 30 luglio lo stesso Alessandri ha fatto i nomi delle società che erano solite aggiudicarsi gli appalti e sono in molti a non dormire sonni tranquilli. I contatti con gli studi legali sono frenetici ed è probabile che qualche imprenditore decida di presentarsi spontaneamente in Procura.

I pm Stefano Ancilotto e Paola Tonini nel frattempo sono al lavoro per tirare le fila della prima tranche dell’inchiesta: l’intenzione è di chiedere il rito immediato per tutti gli indagati detenuti, in modo da poter arrivare a processo al più presto: gli episodi non ancora prescritti risalgono al 2010 e, dunque, si prescriveranno entro il 2017 o l’inizio del 2018. Insomma, sarà una corsa contro il tempo.

La richiesta di rito immediato potrebbe riguardare Galan e il suo commercialista e prestanome, Paolo Venuti; Chisso e il suo segretario, Enzo Casarin; l’ex presidente del Magistrato alle Acque, Maria Giovanna Piva, l’imprenditore veronese Alessandro Mazzi, l’ex eurodeputata Lia Sartori e i due ex collabratori di Giovanni Mazzacurati (all’epoca presidente del Cvn), Luciano Neri e Federico Sutto.

La conferma della misura cautelare in carcere per Galan, seppure per una limitata parte degli episodi contestati (quelli precedenti al 22 luglio 2008 sono stati dichiarati prescritti dal Tribunale del riesame) è considerata dalla Procura un passaggio decisivo, un primo importante riscontro della fondatezza dell’impianto accusatorio. Il secondo riscontro giunge dai molti che chiedono di patteggiare, accettando di versare somme di denaro consistenti: la coordinatrice del Mose, Maria Teresa Brotto (2 anni), il presidente del Coveco, Franco Morbiolo (1 anno), il manager Mantovani, Cristiano Cortella (1 anno e 3 mesi), l’ex consigliere regionale Pd, Giampietro Marchese (11 mesi), gli imprenditori Mario e Stefano Boscolo Bacheto (Coop San Martino) e Gianfranco Boscolo Condadin della Nuova Coedmar (2 anni) e l’ex presidente del Magistrato alle acque, Patrizio Cuccioletta.

Dopo il parere favorevole della Procura spetterà al gip, il prossimo settembre, decidere se la pena da applicare sia congrua. Il patteggiamento concordato dall’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni per finanziamento illecito - 4 mesi di reclusione e 15 mila euro di multa - è stato respinto lo scorso 28 giugno dal giudice perché la pena è stata ritenuta troppo mite.

Ultimo aggiornamento: 18:11

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