Zaia chiede al prefetto un vertice
urgente per sapere quanti ne arrivano

Mercoledì 10 Giugno 2015
Zaia chiede al prefetto un vertice urgente per sapere quanti ne arrivano
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VENEZIA - Con una lettera al Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha chiesto formalmente, «in relazione allo straordinario afflusso di cittadini stranieri» la convocazione di «un vertice urgente per fare il punto della situazione a livello regionale sullo stato d'accoglienza degli immigrati e sui reali livelli di presenza in ambito territoriale».

Nella missiva, il Governatore scrive tra l'altro: «ribadendo la mia ferma e totale contrarietà ai modi e ai tempi di gestione di tale emergenza sia a livello nazionale che a livello locale, urge comunque avere esatta contezza di quanto sta accadendo sul territorio dell'intera Regione, con riferimento agli immigrati già accolti dalle varie comunità locali, dagli operatori del privato sociale o da singoli cittadini, e con riferimento anche a quelli che in queste ore si sta programmando di allocare secondo modalità non del tutto convenzionali e sui quali occorre fare chiarezza, a causa dei numeri assunti da fenomeno migratorio che è in atto».

Per le vie brevi, inoltre, al fine di assicurare alla Regione e alle comunità locali un'adeguata informazione, è stato chiesto perentoriamente - secondo una nota - alla Prefettura di fornire in tempo reale costanti informazioni su ogni attività di allocazione sui territori veneti e di garantire un puntuale e analitico flusso informativo sugli immigrati e sui profughi destinati al Veneto, precisandone la nazionalità, l'identità, la condizione giuridica e l'esatta dislocazione territoriale.

L'EX CASERMA SALSA DI TREVISO È INUTILIZZABILE

La caserma Tommaso Salsa di Treviso, dove hanno trovato ospitalità alcuni migranti, non è in possesso delle caratteristiche minime igienico sanitarie per essere utilizzata e «non rispetta gli standard regionali di accoglienza previsti».

È l'esito dell'ispezione disposte fin da ieri sera dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ed effettuata dai tecnici e dai sanitari del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 9. «Quella struttura - afferma Zaia - è risultata insalubre e priva di molti dei requisiti minimi richiesti.

Quanto prima invieremo la relativa documentazione al sindaco di Treviso, nella sua veste di autorità sanitaria locale».

«È dall'agosto 2014 - incalza Zaia - che sosteniamo che le caserme dismesse sono assolutamente inadatte a questo utilizzo. Ne avevamo verificate già cinque, ipotizzate allora dal Governo e tutte erano risultate vere e proprie discariche a cielo aperto». «Nel caso della Salsa - aggiunge - sono risultati mancanti molti degli gli standard igienico sanitari previsti dal Protocollo operativo per il controllo delle malattie infettive e la profilassi immunitaria in relazione all'afflusso di immigrati entrato in vigore in Veneto il 2 ottobre 2014».

Tra i requisiti minimi indicati dal Protocollo ci sono: la disponibilità di camere e posti letto con misure di 8 metri quadri per un letto e 14 metri quadri per 2 letti; la presenza di un Wc ogni 8 letti, di un lavabo ogni 6 letti, di una doccia ogni 12 letti; di un refettorio con una disponibilità minima di 1,5 metri quadri per persona. I sanitari dell'Ulss 9, sulla base di questo protocollo, hanno eseguito e stanno proseguendo a farlo le visite mediche previste ad ognuno degli immigrati presenti.

MALATTIE: CONTROLLI SU TUTTI I PROFUGHI

Il Presidente della Regione ha infine raccomandato al Direttore generale della sanità regionale Domenico Mantoan di mantenere «altissima» in queste visite la vigilanza sulle malattie infettive, in particolare su alcune patologie, da tempo debellate, come tubercolosi, poliomielite, scabbia, sottoponendo le persone a immunoprofilassi.

Ultimo aggiornamento: 15:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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