Sabato leghista, duello a distanza
il Tosi-day "oscura" il Salvini-tour

Venerdì 13 Marzo 2015 di Gigi Bignotti
Sabato leghista, duello a distanza il Tosi-day "oscura" il Salvini-tour
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PADOVA - Tutto in un giorno. Un 'sabato leghista', che svelerà ambizioni e progetti degli uomini del Carroccio in Veneto nella volata per le Regionali di fine maggio.

Il ricco menu propone il Tosi-day "anticipato" a Verona contro il nuovo tour di Salvini al seguito e in appoggio al governatore Luca Zaia, e - come condimento - la prima riunione del consiglio 'nazionale' della Liga presieduto dal commissario Dozzo dopo l'azzeramento della segreteria tosiana.

Il tutto in una manciata di ore. Perché mentre in Fiera a Verona Flavio Tosi - lo danno per certo - annuncerà ai fedelissimi la sua discesa in campo come candidato presidente, avversario di Luca Zaia, Matteo Salvini sarà impegnato in due appuntamenti, il primo nel Padovano, il secondo a Vicenza (campo Marzio), a sostegno del governatore in carica.

Nelle stesse ore, nella isolata sede a Noventa Padovana della Liga Veneta, il commissario Gianpaolo Dozzo prenderà possesso degli uffici, guidando il suo primo direttivo con i leghisti veneti, per parlare di amministrative e regionali.

Un duello a distanza, insomma. Una sorta di derby tra Verona e Padova (distantissime nel calcio, mai così vicine e sovrapposte nelal politica) in cui Flavio Tosi svelerà finalmente le sue carte, e il ticket avversario Salvini-Zaia prenderà le contromosse. In mezzo si capirà se il commissariamento-Dozzo avrà ripercussioni sui 'tosiani' che ancora affollano il consiglio della Liga Veneta, molti dei quali, dopo la 'cacciata' del loro leader, sono rimasti al coperto.

Non tutti però. Un nuovo scossone, dopo quelli di Luca Baggio e Matteo Toscani, fedeli a Tosi e fuoriusciti in settimana dal gruppo del Carroccio, è venuto ancora da Palazzo Ferro-Fini, sede dell'assemblea legislativa. Altri due consiglieri 'verdi', Giuseppe Stoppato e Daniele Stival, quest'ultimo assessore nella giunta Zaia, hanno lasciato la Lega e costituito il gruppo 'Verso Nord Popolo Veneto'. Insieme a loro il consigliere Diego Bottacin, ex Pd, esponente di 'Verso Nord', oggi ritenuto vicino a Corrado Passera. Significa che le truppe di Tosi escono pian piano allo scoperto. Il sindaco di Verona ha anticipato che se si candiderà per Palazzo Balbi lo farà all'inizio «da solo». «Se inizio a correre, lo faccio prima di tutto partendo dalle mie forze. Poi si ragionerà sulle eventuali alleanze», spiega. Angelino Alfano, leader di Ncd, sta al momento alla finestra: «Flavio Tosi - ha detto - non ha ancora scelto se candidarsi in Veneto, quando lo farà valuteremo». Ma non è l'unico ad aspettare le mosse del 'ribelle' di Verona. Oggi Tosi ha avuto alcuni incontri riservati, uno probabilmente con i parlamentari - un gruppetto di 7-8 tra deputati e senatori, guidati dalla compagna del sindaco, Patrizia Bisinella - che potrebbero staccarsi dal partito e seguire il suo progetto in Veneto.

«Domani si inizia un nuovo percorso. Posso solo dire che escludo di ritirarmi a vita privata e non fare più politica e che domani qualcosa si porta avanti» ha detto in serata Tosi. Il commissariamento deciso da Via Bellerio potrebbe intanto riportare l'orologio indietro di un paio d'anni in Veneto, all'epoca delle epurazioni dei 'bossiani' decise dal sindaco veronese. Salvini ha infatti annunciato che i casi dei leghisti veneti espulsi da Tosi verranno riesaminati con attenzione, per valutarne il rientro nel partito. La prima risposta di Paola Goisis, ex parlamentare 'bossiana' cacciata da Tosi, è stata al vetriolo: «Prima le scuse. Tosi fece il lavoro sporco, ma i mandanti furono Roberto Maroni e Matteo Salvini».

Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 13:06

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