Laurea a Nordest? in cinque anni
l'80% dei giovani trova un lavoro

Sabato 18 Aprile 2015 di Daniela Boresi
Laurea a Nordest? in cinque anni l'80% dei giovani trova un lavoro
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Laurearsi a Nordest offre una marcia in più. Se poi l’alloro arriva in una materia scientifica o economica si trova lavoro prima e anche meglio remunerato.

Uno spiraglio per i giovani lo apre l’ultimo report sulle Università italiane di "AlmaLaurea" che mostra un timido segnale di ripresa della richiesta occupazionale di cervelli.



Tutte le Università del Nordest ad un anno dalla laurea mostrano una percentuale di occupazione oltre la media nazionale (41 per cento), con in testa Verona con il 61,6. A 5 anni dal termine degli studi (sia triennali sia magistrali) è Ca’ Foscari a mostrale la performance migliore, 87,6 per cento, di gran lunga superiore a quella degli altri atenei italiani. Seguono a ruota Trento e lo Iuav.



Entrando nelle specifico, sono le facoltà scientifiche od economiche a dare maggiori opportunità. Se tra chi ha fatto Giurisprudenza ad un anno dal termine solo il 30 (38 per Verona e Udine) trova un lavoro, nel medesimo periodo chi ha frequentato una facoltà scientifica arriva anche all’80,6 per cento (Ca’ Foscari).



Discriminanti pesanti anche sul fronte dello stipendio. Dopo 5 anni un laureato percepisce di media un mensile di 1315 euro, che scendono a 1134 se ha fatto una facoltà di legge e salgono a 1462 se l’indirizzo è scientifico.



Come sottolinea il professor Francesco Ferrante, componente del Comitato scientifico di AlmaLaurea, «Chi si è laureato a cavallo della crisi ha ereditato una gravosa eredità che condizionerà le opportunità occupazionali, retributive e di carriera». Il differenziale Nord (Nordest)-Sud, a favore del primo, è cresciuto tra il 2007 e il 2014 di 8,5 punti percentuali, raggiungendo un valore di 22,9 punti.

A pesare non poco sul futuro dei neo laureati non è solo il tipo di insegnamento che si è scelto, ma anche "l’apertura" verso l’esterno che l’Ateneo ha saputo creare. Il ponte con l’impresa, come spiega Michele Bugliesi, rettore di Ca’ Foscari, una delle Università che ha espresso uno tra i migliori risultati in Italia, è fondamentale.



«La nostra formazione è in costante raccordo con il mondo imprenditoriale sia nei contenuti sia nei rapporti, con stage molto intensi e con insegnamenti non formali - sottolinea il rettore - Ai ragazzi vengono insegnate le capacità di relazione e di leadership che sono fondamentali per aggredire il mondo del lavoro. Investiamo molto negli aspetti interdisciplinari e nell’apertura all’esterno, e tutto questo crea, come vediamo dai fatti, dei profili professionali spendibili».



E che il rapporto con il mondo dell’impresa sia fondamentale lo testimonia anche l’Ateneo Veronese che si posiziona ormai da anni tra le prime posizioni. «Abbiamo oltre 10mila aziende accreditate e un buon dialogo con il territorio - spiega Tommaso Dalla Massara, delegato per il rettore per le Strategie occupazionali dell’Università di Verona - Da due anni facciamo colloqui di orientamento con "Cattolica per i giovani" nel corso dei quali il ragazzo, grazie alla mediazione di una persona specializzata, riesce a capire cosa realmente vuole fare».



Importante anche lo sviluppo verso l’estero. «Il percorso non è ancora del tutto attivato, ma stiamo sviluppando nuovi contatti. - aggiunge il professor Dalla Massara - Non ultimo diamo molta importanza ai curricula e al colloquio di lavoro: i ragazzi non sempre sono in grado di presentarsi nel miglior modo possibile».
Ultimo aggiornamento: 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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