Spese dei gruppi consigliari,
parte un doppio ricorso al Tar

Venerdì 18 Aprile 2014 di Alda Vanzan
Spese dei gruppi consigliari, parte un doppio ricorso al Tar
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VENEZIA - Si ricomincia dal Tar. Ma, stavolta, si chiederà la sospensiva, così da stoppare l’iter che altrimenti porterebbe alla restituzione da parte dei gruppi di oltre 740mila euro per spese sostenute nel 2013 e dichiarate irregolari dalla Corte dei conti. Per i gruppi consiliari della Regione Veneto si profila, dunque, un’altra battaglia a colpi di carte bollate, senza però avere alcuna certezza dell’esito. Il ricorso dell’anno scorso relativo ai rendiconti 2012 giace in qualche cassetto del Tribunale amministrativo regionale, ora si cercherà di unificare i due procedimenti - 2012 e 2013 - ma l’impressione che si respira a Palazzo Ferro Fini è che senza un intervento legislativo l’attività dei gruppi sia destinata a cessare. Tant’è che, senza neanche aspettare l’esito dei ricorsi, il Pd ha confermato la «dolorosa decisione» di sospendere i contratti di lavoro ai collaboratori esterni.

La giornata di ieri al Ferro Fini è stata caratterizzata da due incontri e da tanta tensione. Prima i capigruppo si sono riuniti con il professore Vittorio Domenichelli, uno dei legali con Bertolissi e Rossi ingaggiati già l’anno scorso, così da chiarire gli aspetti tecnici della vicenda. In realtà non c’è stato molto di nuovo da chiarire. Anzi, lo stesso Domenichelli si è stupito del giudizio della Corte dei conti: «Non era presumibile un intervento così pesante, i rilievi sono entrati nel merito delle scelte politiche». Cosa si farà? «L’anno scorso, per i rendiconti 2012 - ha spiegato il professor Domenichelli - si è agito due su fronti: il conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale, per cui c’è stata l’udienza martedì scorso, e il ricorso al Tar di cui ancora non abbiamo notizie». Il ricorso contro la deliberazione della Corte dei conti relativa ai rendiconti 2013 si farà ancora al Tar - uno da parte dei singoli gruppi (da vedere però se aderiranno tutti) e uno da parte del consiglio regionale - e non come qualcuno ha suggerito alle Sezione Riunite o alla Sezione Autonomie della Corte dei conti, anche se, ha puntualizzato Domenichelli, «la legge non dice dove si deve impugnare una deliberazione della Sezione di Controllo, l’appello non è disciplinato, a dire il vero la legge neanche prevede appelli e questo non è possibile: un giudice a Berlino c’è sempre». Stavolta però al Tar si chiederà la sospensiva, il che significa che nel giro di un mese dalla presentazione del ricorso si avrà un primo pronunciamento.

Resta poi il tema - «delicato, complesso», l’ha definito Domenichelli - della sospensione dei contributi per l’anno in corso: la sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale quella norma del decreto Monti dovrebbe valere anche per la successiva legge regionale, ma - è stato il suggerimento - forse sarebbe il caso di tornare in aula e fare una nuova norma regionale visto il pronunciamento della Corte costituzionale. Altra questione: la Corte dei conti ha demandato al presidente del consiglio regionale l’applicazione della legge, Clodovaldo Ruffato dovrebbe cioè chiedere ai gruppi di restituire i 740 mila euro di spese dichiarate irregolari. Ma cosa succede se Ruffato non lo fa? Nulla, parrebbe. «Non c’è un potere sostitutivo del presidente del consiglio regionale», ha detto Domenichelli. Peccato che lo stesso Ufficio di presidenza sia intenzionato a far partire subito la pratica, cosa che ieri ha mandato su tutte le furie i capigruppo, specie nella seconda riunione pomeridiana senza i legali. Qualcuno ha perfino minacciato querele: «Se mi chiedete i soldi indietro, io denuncio l’Ufficio di presidenza perché le spese nel 2013 le ho fatte basandomi sulle Linee guida dello stesso Ufficio di presidenza». L’orientamento pare sia di soprassedere fino al pronunciamento del Tar sulla sospensiva.

Ma chi paga le spese legali? Per la Corte dei conti non si devono usare i soldi del gruppo, tesi che gli avvocati contestano: «Quale altro organismo non può usare i propri fondi per difendere i propri atti?». I capigruppo ora si consulteranno con gli assicuratori.
Ultimo aggiornamento: 11:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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