Il giudice stoppa Galan: «Basta visite
e interviste». Ma avrà la libera uscita

Martedì 1 Settembre 2015 di Gianluca Amadori
Il giudice stoppa Galan: «Basta visite e interviste». Ma avrà la libera uscita
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Basta amici a cena e interviste per Giancarlo Galan. Il Tribunale di sorveglianza ha disposto nuove regole per il deputato ed ex ministro di Forza Italia, tutt’ora agli arresti domiciliari nella sua villa di Cinto Euganeo (Padova) in attesa di sapere se potrà finire di scontare la pena residua usufruendo dell’affidamento in prova, come chiesto dai suoi legali, gli avvocati Antonio Franchini e Niccolò Ghedini.



I giudici padovani che si occupano di lui dallo scorso 3 luglio, quando è passata in giudicato la sentenza di patteggiamento a due anni e 10 mesi di reclusione, hanno deciso che da ieri potrà vedere e parlare soltanto con i familiari (anche quelli non conviventi), con il personale di servizio e ovviamente con i suoi difensori, ma non più con estranei, come invece aveva consentito il giudice per l’udienza preliminare Giuliana Galasso, davanti alla quale Galan, il 16 ottobre dello scorso anno, ha patteggiato anche la confisca di due milioni e 600 mila euro. In compenso la Sorveglianza ha concesso all’ex Governatore del Veneto due ore libere al giorno, la mattina, per occuparsi delle "elementari esigenze di vita": potrà dunque uscire per fare la spesa e accompagnare la figlia a scuola. Non gli è però consentito di uscire dal territorio del comune di residenza.



Ultimo aggiornamento: 14:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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