Oltre 150mila euro di contributi
"montani", ma loro sono in pianura

Mercoledì 14 Maggio 2014 di Daniela Boresi
Pove del Grappa
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Pove del Grappa è un bellissimo comune di 3.138 anime. Immerso nel verde, è l'ultimo paese che si incontra sulla destra prima di imboccare la Valsugana. Si trova a 163 metri sul livello del mare. Montagna? Sicuramente no. Collina? Anche su questo ci sarebbe da ridire. É senza dubbio un comune agricolo, ma di montano non ha proprio nulla. E come mai, allora, chi ha una fattoria didattica a pochi metri dal centro del paese percepisce i fondi per il sostegno alle attività montane, destinati a chi tra le altre cose alleva mucche, è dedito alla pastorizia o governa i boschi? Premessa d’obbligo per spiegare quella che per l’assessore Elena Donazzan, che in questo centro abitato del Vicentino ha la residenza, è (come lei stessa definisce) "una sonora arrabbiatura". Di quelle che difficilmente si dimenticano, visto che sta mettendo a soqquadro l’Avepa, virtuosa Agenzia veneta per i pagamenti in Agricoltura che, per ammissione dell’assessore, ha anche un direttore che per ridurre i costi ha rinunciato a 5mila euro di rimborso casa-lavoro e 15mila di premio.



A far saltare l’assessore regionale sulla sedia sono gli esiti del "bando destinato alla montagna vicentina la cui valutazione, conclusasi con la seduta della Commissione congiunta Avepa - sportello unico agricolo di Vicenza il 30 agosto del 2013". L’assessore si chiede come mai, visto che i soldi disponibili sarebbero dovuti andare a sostegno delle attività di montagna ed essendo che Pove del Grappa proprio in montagna non si trova, siano arrivati contributi per 100 mila 776 euro a "La Fattoria Fiorita sas" di Liliana Pegoraro & Co. situata in via Cornon (vicino al centro del paese), e a un’altra realtà che si trova a qualche centinaia di metri da "La fattoria Fiorita", a cui invece gli euro arrivati sono stati 53mila 455,90.



«Conoscendo le tante realtà di montagna, di una montagna abbandonata e difficile da vivere come il Grappa, il Feltrino, i monti della Lessinia, l’Altopiano di Asiago - sottolinea Donazzan - mi chiedo come, non tanto la località Cibara, pur nel territorio amministrativo di Pove del Grappa, ma in piena montagna, sia stata ritenuta meritevole dei nostri contributi pubblici, ma l’azienda in oggetto che è sita in zona residenziale, a 2 minuti a piedi dal centro».

Donazzan non si nasconde dietro a un dito: «Cosa dico io agli allevatori che vivono in montagna a qualche centinaia di metri dal Trentino dove le agevolazioni sono ben più pesanti e che mi chiedono le motivazioni di tale scelta? Tanto più che abito proprio in quel paese e che fare ironia diventa anche facile!»



Gli strali dell’assessore, affidati ad una pesante lettera indirizzata a Fabrizio Stella, direttore dell’Avepa, hanno provocato un "tornado". Tutte le assegnazioni arrivate a Pove del Grappa, e dintorni, sono finite nel mirino della direzione, che sta effettuando controlli a tappeto. «Dovere - precisa Stella - Teniamo conto che ogni anno ci arrivano 250mila domande da valutare. Non sono numeri da poco. Premesso che il controllo verrà fatto, aggiungo che l’azienda a cui si riferisce l’assessore ha comunque sede in una via che rientra nella Comunità montana e i confini non li abbiamo definiti noi».

Marginale fin che si vuole, per il rotto della cuffia, ma l’appartenenza alla Comunità è salva, anche se l’esercizio si trova a livello del mare.



Ma non è l’unico sassolino che l’assessore lancia. Oggetto del contendere è anche la data di nascita della titolare de "La fattoria fiorita" che risulta essere nel 1978. Essendo la signora, moglie di un noto esponente politico locale, Galdino Zanchetta, ex vice presidente della Provincia di Vicenza, i conti (l’età) non tornerebbero. E anche su questo giallo anagrafico l’Avepa è chiamata ad indagare.
Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 06:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA