VENEZIA - La chiamano "droga dello stupro", tecnicamente Ghb e Gbl: sostanze che in una decina di minuti hanno effetti ipnotici, sedativi, dissociativi e rendono sessualmente accondiscendente chi le assume, causando poi amnesia per cui la vittima non ricorda nulla. Un’arma nella mani di chi aggancia e abusa di ragazze, magari nei locali e nelle discoteche. Non solo facendo bere loro intrugli strani, ma anche con colliri o alimenti.
Solo a febbraio le forze dell'ordine ne hanno sequestrato 90mila litri tra Venezia, Padova e Treviso. Ma non è tutto, perché la droga viene data anche ai bambini utilizzati nei video messi in rete a uso e consumo dei pedofili. È un vero e proprio allarme quello lanciato giovedì dal teatro ai Frari di Venezia dalle associazioni Zonta International e Cerchidonda, in collaborazione con il Patronato dei Frari.
Ultimo aggiornamento: 20:00
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