Nordest, i distretti corrono all'estero
L'export sale ancora del 10,4%

Martedì 13 Ottobre 2015
Nordest, i distretti corrono all'estero L'export sale ancora del 10,4%
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VENEZIA - Il Nordest vola all’estero anche se lo stop in Russia e il deciso calo della Cina (- 20% l’import a settembre, undicesimo calo consecutivo) allungano qualche ombra sul futuro.

Nel secondo trimestre 2015 l'export dei distretti industriali del Triveneto ha superato la cifra record di 7 miliardi di euro, 550 milioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2014. Lo rileva la Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo che sottolinea come è ormai un lontano ricordo la crisi del 2009, quando l'export fu mediamente pari a 5miliardi di euro a trimestre. Si tratta del 21. trimestre di crescita consecutiva.

L'export distrettuale ha registrato una decisa accelerazione, mostrando una crescita tendenziale dell'8,4%. Ancora una volta i distretti triveneti hanno fatto meglio della media italiana (+7%). Tra i primi venti distretti italiani per crescita delle esportazioni in valore assoluto otto sono triveneti. La crescita è stata guidata dai distretti del Trentino-Alto Adige (+15,8%) e del Veneto (+10,1%, circa 500 milioni in più, da soli valgono un terzo della crescita complessiva italiana), due tra le migliori regioni italiane per crescita sui mercati esteri.

L'export dei poli friulani e giuliani è, invece, rimasto per lo più stabile sui livelli del 2014, in totale è al + 3,7%.

In Veneto si è registrata una crescita quasi generalizzata, con 20 distretti su 23 positivi. In particolare, si sono messi in evidenza l’occhialeria di Belluno e la concia di Arzignano, entrambi in forte progresso negli Stati Uniti e in Cina. Ottime performance sono state ottenute anche dal tessile e abbigliamento di Treviso, dalla meccanica strumentale di Vicenza, dall’oreficeria di Vicenza, dal mobile di Treviso, dai dolci e dalla pasta veronesi, dal prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, dagli elettrodomestici di Treviso. A tirare gli Stati Uniti (+ 21,8%) e la Cina (+ 26,4%). Bene anche l’Europa con Regno Unito (+ 23,7%) e Spagna (+ 13,8%) sugli scudi. Si è poi verificato un forte balzo delle vendite in alcuni nuovi mercati ad alto potenziale, come Polonia (+33,3%), Messico (+41,8%), Turchia (+21,3%), Corea (+33,2%). È stato così possibile superare il nuovo forte calo subito in Russia e Ucraina.

Più complesso il quadro congiunturale presente all’interno dei distretti del Friuli-Venezia Giulia, che sono fortemente condizionati dal peso e dall’elevata volatilità della componentistica e termoelettromeccanica friulana. Al netto di questa realtà la lettura dello stato di salute dei distretti friulani è complessivamente positiva. Nel secondo trimestre del 2015 il progresso delle aree distrettuali della regione è stato, infatti, pari al 3,7% tendenziale. Su un totale di sette distretti monitorati nella regione, cinque hanno registrato un aumento dei flussi di export: bene il mobile di Pordenone, i vini del Friuli e il prosciutto di San Daniele. Regno Unito e Stati Uniti sono i mercati in cui l’export dei distretti friulani è cresciuto di più. Sul mercato inglese si sono messi in evidenza i mobili di Pordenone, mentre negli Usa hanno fatto particolarmente bene le sedie e i tavoli di Manzano.

Previsione per fine 2015: gli Stati Uniti continueranno a trainare l’export grazie anche all’euro debole. Speranze anche sull’Europa. Meno dinamica che in passato sarà invece la domanda proveniente dai nuovi mercati, colpiti dalla
Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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