Moretti: «Zaia è senza coraggio
Renzi in Veneto prima di Natale»

Giovedì 13 Novembre 2014 di Alda Vanzan
Alessandra Moretti
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VENEZIA - Si dimetterà da europarlamentare il giorno in cui sarà eletta governatrice del Veneto. Perché per Alessandra Moretti, 41 anni, vicentina, l’opzione B non esiste: «Vincerò», ha detto subito. Ma se proprio dovesse perdere, assicura che resterà in Regione.

«Farò il capo dell'opposizione». Dice: il Veneto è una partita nazionale, motivo per cui tutto il Governo si impegnerà per strappare Palazzo Balbi alla Lega e al centrodestra di Luca Zaia. Compreso Matteo Renzi. Che potrebbe arrivare in Veneto «già prima di Natale».

Onorevole Moretti, visto che lei considera solo l'opzione A - vincere - partiamo dalla fine: lei ha vinto, è governatrice, amministra il Veneto. Cosa fa?

«Primo: un piano contro il dissesto idrogeologico. È fondamentale perché, purtroppo, di pioggia ancora si muore. Quindi sbloccare subito quelle risorse che la Regione Veneto non ha ancora investito per la tutela del territorio. A parte il piano appena varato dal Governo da 7 miliardi di cui 5 di fondi strutturali europei, non dimentichiamo che dal 1998 al 2014 la Regione ha ricevuto 136 milioni che non ha mai speso. Bisogna liberare quei fondi, un po' come lo Sblocca-Italia del Governo che mira a far partire o proseguire opere ferme a causa di lungaggini e burocrazia. Ad esempio, la Valdastico che adesso sarà completata sia a nord che a sud».

Trento non la vuole.

«Non è una novità. Sono certa che il Governo segnerà un punto a favore del Veneto».

Seconda azione da governatrice.

«Sostegno alle piccole e medie imprese: niente Irap e niente addizionale regionale Irpef per le nuove aziende di under 35. Terza azione: l'Imu. Quarta, la famiglia».

L'Imu è competenza della Regione?

«No, è del Governo, ma la Regione può e deve attivarsi. Ho già parlato con il sottosegretario Baretta, bisogna assolutamente aumentare dal 20% al 40-50% l'esezione dell'Imu sui capannoni e toglierla del tutto sui macchinari imbullonati».

Famiglie?

«Bisogna far rivivere il modello sociosanitario veneto che Zaia ha azzerato dal punto di vista del sociale. Penso ai servizi per la disabilità: fondi insufficienti, quasi ridicoli. Bisogna riorganizzare le Ulss, 24 enti sono troppi, vuol dire anche 24 direttori da stipendiare».

Come pensa di trovare i fondi?

«Magari spendendo un po' meno in sagre e feste. Dal 2007 al 2014 24,5 milioni per celebrazioni e manifestazioni».

Geografia politica: il Veneto soffre tra due regioni a statuto speciale.

«Zaia, quando aveva il Governo Berlusconi, ha perso una occasione. Adesso c'è la possibilità di far contare di più il Veneto».

Si riferisce all'allineamento politico Governo-Regioni amministrate dal Pd? Però la governatrice del Friuli e vice segretaria nazionale Pd, Debora Serracchiani, tra porto offshore, crocieristica e terza corsia, sembra fare lei da perno.

«Per me deve essere il Veneto a guidare il Triveneto e io cercherò di essere il collegamento tra Regione e Governo».

Si dimetterà da parlamentare europea?

«Sì, appena sarò eletta. Vale anche se dovessi perdere».

Tenersi l'incarico in campagna elettorale non porta bene: Renato Brunetta nel 2010 perse a Venezia.

«A Zaia invece andò bene. Ha fatto la campagna per la Regione mentre era ministro».

Trivellazioni in Adriatico, sì o no?

«Sì, con cautela. Devono esserci regole uguali per tutti i paesi che si affacciano sull'Adriatico, non dimentichiamo che la Croazia trivella già. Prioritario garantire la tutela ambientale: il Governo ha introdotti obblighi fidejussori per eventuali incidenti, divieto esplicito del fracking che è una pericolosa tipologia di trivellazione, grande attenzione alla subsidenza».

Inchiesta sul Mose: il presidente di una coop rossa ha ammesso di aver dato soldi al Pd. Lei cosa dice?

«Che va fatta pulizia. Bisogna dare un netto segnale di discontinuità rispetto al passato, il Pd ha un codice etico: chi è sfiorato da indagini deve fare un passo indietro. Certo, le inchieste per tangenti negli anni hanno coinvolto tutti, destra, sinistra, in questo la corruzione è trasversale, nessuno può ergersi ad anima bella. Faccio un esempio: Belsito pagava le campagne elettorali, anche probabilmente al governatore uscente, con i lingotti e i diamanti. Per me avere le mani pulite è la priorità».

Quanto ha speso per la campagna per le Europee?

«80mila euro, di cui 22mila dal Pd nazionale, 15mila miei, il resto raccolto dai sostenitori. Per le Regionali farò una campagna sobria».

Cene vip con Renzi?

«Cene con gli imprenditori, ma anche nei capannoni industriali e agricoli. Comunque Renzi verrà, forse già prima di Natale».

Molti ritengono che il Veneto possa essere vinto dal Pd solo se Renzi si spende.

«Anch'io ne sono convinta, se Renzi e il Governo si spendono è ancora più fattibile. Il Veneto deve essere una partita nazionale, vincere sarebbe una svolta storica per il Pd. Ho parlato con i ministri Martina, Boschi, Lupi per le infrastrutture, Lorenzin per la sanità: c'è una disponibilità ampia, vuoi perché godo di una certa stima nel Governo, ma assicuro che tutti sentono l'importanza della sfida del Veneto».

Con che coalizione si candiderà? Ora col Pd ci sono Socialisti, Idv, Sel, Rifondazione. L'Ncd?

«Perché no, vedremo dopo le primarie e vedremo il programma. Comunque la coalizione più larga e ampia: porte e finestre spalancate».

Un assessorato a Simonetta Rubinato?

«È prematuro parlare di questo. Simonetta sta facendo un ottimo lavoro in Parlamento, lei stessa ha detto che non vuole posti in Regione».

In questa avventura ha deciso da sola?

«Ho sentito la mia famiglia. Ho due bambini, Margherita, 6 anni, e Guido, 8, e i miei genitori sono un baluardo di sicurezza. Ho deciso con loro».
Ultimo aggiornamento: 11:50
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