I droni "predator" smettono la divisa:
a servizio dell'ordine pubblico

Giovedì 27 Novembre 2014
I droni "predator" smettono la divisa: a servizio dell'ordine pubblico
VENEZIA - Dai teatri di guerra dell'Afghanistan ai cortei e alle manifestazioni nelle piazze delle città italiane, dai voli sulla Libia a quelli sulla Val di Susa, dalle missioni di ricognizione in Iraq e Siria per stanare le basi dell'Isis a quelle su aree di Sicilia e Calabria dove potrebbero essere nascosti i covi dei latitanti di mafia e 'ndrangheta: i Predator smettono di essere soltanto uno strumento a disposizione dei militari e mettono la loro tecnologia al servizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.



L'accordo per l'utilizzo dei velivoli senza pilota da parte delle forze di polizia è stato siglato a Roma dal capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Pasquale Preziosa e dai capi di Polizia e Carabinieri Alessandro Pansa e Leonardo Gallitelli.

Un'intesa, ha sottolineato Preziosa, «già in atto», che consentirà di «aumentare il livello di sicurezza dei nostri cittadini»: «l'esperienza maturata in anni di utilizzo nei vari teatri operativi all'estero, ci ha consentito di acquisire un know how che ora torna utile anche per altri scopi.



La tecnologia esce dagli hangar e si mette al servizio delle forze di polizia». Nelle intenzioni dei firmatari, l'intesa farà inoltre risparmiare parecchi soldi allo Stato, in quanto i costi effettivi saranno soltanto quelli relativi al volo dei Predator. Ma non solo: la presenza dei velivoli senza pilota porterà ad una riduzione dell'utilizzo degli elicotteri per gli stessi compiti.
Ultimo aggiornamento: 09:25

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