Una donna nel gruppo dei reclutatori
per trovare combattenti a Nordest

Venerdì 29 Agosto 2014
Ismar Mesinovic prima di partire per la Siria
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VENEZIA - C'è anche una donna tra le carte dell'inchiesta avviata dalla Procura di Venezia con l'ausilio del Ros di Padova sui reclutatori di jihadisti da inviare in Siria per combattere al fianco delle milizie dell'Isis. Si tratterebbe di una musulmana di origini balcaniche che, pur non formalmente iscritta nel registro degli indagati, avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel favorire il viaggio di Ismar Mesinovic, il bosniaco residente nel bellunese morto in combattimento ad Aleppo lo scorso gennaio.



La donna avrebbe avuto una funzione di collegamento tra gli indagati, dei quali fa parte l'imam estremista Bilal Bosnic. Quest'ultimo, in base ai riscontri investigativi, si sarebbe incontrato più volte con il bosniaco a Pordenone e in altre città del Nordest. L'imam per mesi ha girato le moschee di Veneto e Friuli Venezia Giulia incontrando le varie comunità islamiche.



Secondo l'ipotesi dei carabinieri, Bosnic avrebbe avvicinato e cercato di plagiare decine di persone solo in Veneto. Nel frattempo proseguono le ricerche del figlioletto di Mesinovic, scomparso dopo la morte del padre.
Il raggio d'azione è esteso sia ai Balcani che in Siria, dove potrebbe essere stato affidato, in base a una testimonianza, a due donne.
Ultimo aggiornamento: 17:33
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