In Veneto il primato italiano:
un detenuto su due è straniero

Lunedì 12 Ottobre 2015 di Giuseppe Pietrobelli
In Veneto il primato italiano: un detenuto su due è straniero
25
Calano i detenuti nelle carceri, anche i cittadini stranieri. Eppure il Veneto mantiene un primato nell’incidenza di reclusi provenienti dall’estero: è pari al 55 per cento, circa quattro punti percentuali in meno rispetto al dicembre 2011, quando raggiunse quota 58.8 per cento. E nel Friuli Venezia Giulia la riduzione è ancora più massiccia, passando dal 60.6 per cento di stranieri a fine 2011, al 37 per cento della fine dello scorso settembre.



Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha diffuso i dati più aggiornati sulla consistenza dei detenuti nelle carceri italiane, una fotografia impietosa, anche per il permanere di un sovraffollamento ormai cronico, seppur ridotto rispetto al passato. Nei 197 istituti di pena, a fronte di una capienza regolamentare di 49.585 posti a fine settembre erano presenti 52.294 detenuti (2.120 le donne) di cui 17.251 stranieri. Tornando indietro nel passato, a fine dicembre 2010 nelle carceri italiane erano presenti 68 mila detenuti, con una capienza di 45 mila posti. Il calo, in cinque anni, è consistente, con un saldo negativo del 23 per cento.



È l’effetto della legge svuota-carceri del 2010 e al ricorso a misure alternative, di cui però hanno beneficiato di meno gli stranieri. Difficile per loro, ad esempio, usufruire degli arresti domiciliari. L’incidenza degli stranieri in Italia è del 32.9 per cento, meno del 36 per cento del 2011 e del 35 per cento del 2013.



In questa geografia degli stranieri detenuti balza agli occhi l’incidenza in Veneto. Dei 2.241 detenuti presenti, 1.236 sono stranieri, pari al 55 per cento. In tal modo il Veneto è al terzo posto tra le regioni italiane (assieme alla Liguria), se si considera il dato percentuale, preceduta da Trentino Alto Adige (70 per cento) e Valle d’Aosta (57 per cento), che hanno però valori assoluti molto più bassi. Il calo complessivo dei reclusi ha inciso molto in Veneto. A fine 2011, infatti, il totale della popolazione carceraria era di 3.156 unità, di cui 1.300 italiani e 1.856 stranieri, ovvero il 58.8 per cento. Gli stranieri sono scesi di 620 unità, un considerevole 33.4 per cento.

In Friuli Venezia Giulia i detenuti presenti sono 630, di cui 231 stranieri, pari al 37 per cento, dato - quest’ultimo - che colloca la regione all’undicesimo posto. Nel dicembre 2011 il numero totale era di 854 persone, di cui 518 stranieri, pari al 60.6 per cento. Gli stranieri sono diminuiti in 5 anni di 287 unità, pari al 55.4 per cento.



Una lettura di questi dati, in chiave veneta, è stata fornita ieri dal governatore Luca Zaia. «I numeri confermano che avevo ottimi motivi per lanciare, cosa che ho fatto da mesi, un allarme Veneto: con il 55,15% di stranieri, siamo la Regione a Statuto ordinario con la percentuale massima, superiore alla media italiana del 32,9% e non di poco (una decina di punti) a Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte». Poi, la marcatura politica: «Ciò dimostra due cose: che l’immigrazione clandestina o con permessi facili incide pesantemente sul numero di reati commessi e che le nostre 9 carceri non sono sufficienti».



Incurante del calo ragguardevole dei detenuti (29 per cento in Veneto), Zaia aggiunge: «I problemi erano e restano due, irrisolti da parte dello Stato, il sovraffollamento, che non si risolve con decreti svuota carceri capaci solo di fare da volano ai reati, ma realizzando altre strutture che garantiscano la certezza che la pena comminata sia scontata fino all’ultimo minuto». Il secondo: «L’elevatissima percentuale di stranieri detenuti dovrebbe far riflettere sul buonismo dilagante».
Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 08:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci