Il monito della Corte dei Conti:
«Controlli contro la corruzione»

Martedì 3 Marzo 2015 di Gianluca Amadori
Il monito della Corte dei Conti: «Controlli contro la corruzione»
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«Per combattere la corruzione serve innanzitutto una semplificazione normativa: più le procedure sono complesse e burocratiche, più si prestano ad illeciti. Ma è anche necessario rendere effettivi i controlli, innanzitutto quelli della magistratura contabile: la prevenzione infatti è spesso la soluzione più efficace».

A dichiararlo è il procuratore regionale della Corte dei conti, Carmine Scarano, il quale è convinto che non sia suffiente l’opera di repressione nella lotta ai reati contro la pubblica amministrazione. Il tema della corruzione sarà affrontato nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, in programma questa mattina alle 10, alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista, a Venezia. Nella sua relazione il procuratore parlerà anche della responsabiltà dei politici (a cui spetta la nomina dei dirigenti amministrativi negli enti pubblici) e del rischio della prospettata abolizione della figura del segretario comunale, oggi «garanzia di imparzialità». Scarano affronterà inoltre la questione della gestione del patrimonio immobiliare pubblico, citando l’indagine a carico dell’Ater di Venezia, la cui attività «si è significativamente discostata dall’interesse pubblico della efficiente, efficace ed economica gestione dei beni immobili».

Tra le molte inchieste in corso, la Procura della Corte dei conti del Veneto si sta occupando di quella sul cosiddetto sistema Mose ed è in attesa che le sentenze di patteggiamento in sede penale diventino definitive per poter procedere per danno erariale e danno all’immagine nei confronti dei pubblici amministratori: dall’ex Governatore Giancarlo Galan, all’ex assessore regionale Renato Chisso, all’ex presidente del Magistrato alle acque, Patrizio Cuccioletta. La richiesta di danno potrebbe essere esteso anche al Consorzio Venezia Nuova che, in qualità di concessionario unico per il Mose, gestiva fondi pubblici.

Nel corso del 2014 la Procura regionale ha citato per danni 122 soggetti (erano 115 nel 2013) chiedendo loro di risarcire complessivamente oltre 12 milioni di euro (erano 14 milioni nel 2013). Nel corso delle istruttorie sono stati recuperati 244mila euro, versati spontaneamente dagli incolpati, mentre attraverso l’esecuzione di sentenze di condanna sono stati recuperati più di 3 milioni di euro. «Le numerosissime segnalazioni dimostrano che i cittadini veneti guardano con fiducia alla Corte dei conti, un’istituzione fortemente impegnata nella salvaguardia della legalità e del controllo del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione», spiega Scarano.

Numerosi i casi finiti sotto inchiesta nel 2014: un dipendente della Ulss di Treviso è accusato di aver sottratto moltre 4 milioni di euro; ad un maresciallo degli Alpini di Belluno vengono contestate irregolarità nella gestione del servizio mensa (con un danno di 250mila euro); tre medici di Vicenza sono accusati di aver svolto attività libero professionale in violazione delle norme; il responsabile di un episodio di mobbing ai danni di un dipendente è chiamato a risarcire 50 mila euro al Comune di Oderzo. Due indagini riguardano anche Francesca Zaccariotto, oggi possibile candidata a sindaco per il Comune di Venezia: una verte sulla nomina di Ornello Teso a suo segretario particolare quando era presidente della Provincia di Venezia; incarico attribuito nonostante fosse in possesso del solo titolo di terza media (danno calcolato in 223mila euro). Nella seconda inchiesta è chiamata a risarcire in piccola parte, in qualità di sindaco di San Donà, assieme ad altri, gli oltre 100mila euro che il Comune fu costretto a versare ad una dipendente ingiustamente demansionata.
Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 07:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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