Confindustria, prove di fusione
tra Padova, Treviso e Vicenza

Venerdì 30 Gennaio 2015 di Eva Franceschini
Confindustria, prove di fusione tra Padova, Treviso e Vicenza
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PADOVA - Le tre Confindustrie di Padova, Vicenza e Treviso si avviano ad occupare i primissimi posti della classifica nazionale per valore di produttività delle aziende rappresentate, costituendo un sistema associativo aperto, punto di riferimento per oltre 6000 aziende, secondo solo a Milano e Torino. Ieri, nella sede di Confindustria Padova, le tre territoriali hanno sottoscritto un accordo che consentirà agli associati di accedere liberamente ai servizi erogati da ciascuna Confindustria senza alcuna limitazione territoriale definita dall'appartenenza associativa.

Il percorso è nato due anni fa, con il primo accordo tra Padova e Vicenza che ha portato all'integrazione dei servizi relativi ai settori ambiente e internazionalizzazione, e proseguito nel 2013 con l'allargamento a Treviso e l'integrazione del servizio relativo al credito. L'obiettivo dell'operazione è quello di facilitare il più possibile gli associati, semplificando l'accesso a servizi sempre più specializzati. Per Massimo Pavin, presidente uscente che si avvicina a lasciare il passo al suo successore designato, Massimo Finco, nell'ambito dell'assemblea in programma per il 12 febbraio, l'accordo sottoscritto ieri è motivo d'orgoglio: «Sono fiero di chiudere la mia presidenza con questa sottoscrizione - ha dichiarato ieri subito dopo aver apposto la propria firma sul documento insieme ai presidenti di Vicenza e Treviso, Giuseppe Zigliotto e Maria Cristina Piovesana - Si tratta di un accordo nato per la necessità di rispondere alla velocità dei cambiamenti in atto a livello globale.

Le nostre sono associazioni in salute che collaborano per aggiungere un servizio agli associati, e non per far quadrare i conti». Tecnicamente, le direzioni delle tre territoriali si sono date 90 giorni di tempo perchè l'accordo diventi operativo a tutti gli effetti. A chi si chiede quali vantaggi potrebbero arrivare da questi accordi risponde Anna Maria Piovesana: «Oltre a rappresentare un vantaggio per gli associati che faranno riferimento a servizi unici e altamente specializzati, si potrà ragionare su grandi numeri anche nello stringere collaborazioni con enti, istituzioni o banche».

L'accordo potrebbe essere considerato come un primo passo verso la costituzione, in futuro, di un'unica Confindustria regionale, ma i tempi non sembrano ancora maturi, fermo restando che le tre associazioni si dichiarano pronte ad accogliere altre territoriali: «La fusione in un'unica associazione regionale sarebbe possibile solo nel momento in cui il Governo decidesse di portare a termine un vero riordino dell'amministrazione pubblica, andando oltre le province - ha commentato Giuseppe Zigliotto - Intanto pensiamo a dare un primo vero segnale importante».
Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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